CronacaLecce

Mafia, droga e armi: le dure condanne

LECCE – Oscillano dagli 8 ai 20 anni di carcere la gran parte delle condanne inflitte ai 34 imputati che hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con rito speciale nell’ambito del processo nato dall’operazione Stealth condotta dai carabinieri il 6 novembre 2023, eseguendo 37 arresti (di cui 9 ai domiciliari) su richiesta della DDA.

Ad essere sgominato fu il presunto vertice di una consorteria mafiosa radicata nel nord Salento e dedita, in primis, a spaccio e armi, costituito anche da soggetti che, nonostante fossero ristretti ai domiciliari, avrebbero continuato a dirigere il controllo del territorio attraverso attentati dinamitardi e incendiari ai fini estorsivi, con annessa attività di traffico di droga tramite una rete ben strutturata.

Le accuse a vario titolo: associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra, ordigni ad alto potenziale, estorsione e incendi, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Ci sono voluti più di due anni di indagini, condotte dai militari dalla sezione operativa di Campi Salentina, per ricostruire le attività illecite in piedi nei comuni di Lecce, Carmiano, Veglie, Leverano, Porto Cesareo, Novoli e Monteroni. A capo del sodalizio ci sarebbe stato Fernando Nocera, detto “zio” o “vecchio”, residente a Lecce e ritenuto referente del clan Tornese. Per lui la pena sentenziata è quella in assoluto più pesante: 20 anni di reclusione.

Complessivamente le pene inflitte superano i tre secoli di carcere, non distanti dalle richieste invocate dal pubblico ministero Alessandro Prontera, titolare del fascicolo di inchiesta.

A dare lettura del dispositivo di sentenza è stata la giudice Maria Francesca Mariano nell’aula bunker del carcere di Lecce.

Le pene più corpose, pari a 18 anni di reclusione, sono state inflitte a Stefano Ciurlia (54 anni, residente a Lecce) e Alessio De Mitri (34 anni, residente a Carmiano); 17 anni per Gabriele Tarantino (44 anni, domiciliato a Monteroni); 14 per Gianluca Cirfeta (detto “Gianni Bianca”, 47 anni, residente a Veglie), Stefano Coppola (44 anni, residente a Carmiano) e Salvatore Perrone (detto “Friculino”, 57 anni, residente a Trepuzzi)

Gli imputati sono stati inoltre condannati al risarcimento del danno in favore delle Parti Civili, tra cui il Ministero dell’Interno e il Comune di Carmiano, nella persona del Sindaco protempore Giancarlo Mazzotta.

ECCO LE CONDANNE:

Fernando Nocera, 20 anni di reclusione

Evelina Nocera alla pena di anni 8 di reclusione

Caterina Bisconti alla pena di anni 12 di reclusione

Cadavero Amalia alla pena di anni 8 mesi 6 di reclusione

Cadavero Valentino alla pena di anni 13 mesi 2 giorni 10 di reclusione

Carogiuli Andrea alla pena di anni 2 di reclusione ed euro 2.000 di multa

Carogiulo Luca alla pena di anni 5 mesi 6 di reclusione ed euro 40 mila di multa

Centonze Giorgio alla pena di anni 13 mesi 2 di reclusione in continuazione con la pena inflitta al prevenuto con sentenza irrevocabile ex art: 444 c.p.p. emessa dal Gip il 16/12/2021

Cirfeta Gianluca alla pena di anni 14 di reclusione

Ciurlia Stefano alla pena di anni 18 di reclusione in continuazione con la pena inflitta con le sentenze irrevocabili emesse dalla Corte di Appello di Lecce il 15/7/2014 e il 2/2/2015

Coppola Daiana Stefania alla pena di anni 5 mesi 7 di reclusione ed euro 40 mila di multa

Coppola Simone alla pena di anni 10 mesi 3 di reclusione in continuazione con la pena inflitta con sentenza irrevocabile ex art. 444 c.p.p. emessu nei suoi riguardi dal Gip  il 17/3/2022

Coppola Stefano alla pena di anni 14 di reclusione

Cuna Giuliana alla pena di anni 8 mesi 8 di reclusione

D’Agostino Antonio alla pena di anni 12 mesi 1 giomi 10 di reclusione

De Mitri Alessio alla pena di anni 18 di reclusione in continuazione con la pena inflitta all’imputato nella sentenza irrevocabile emessa dalla Corte di Appello di Lecce il 23/9/2022 n. 1488

De Pascalis Damiano alla pena di anni 10 mesi 2 di reclusione

Feliconi Fabio alla pena di anni 5 mesi 6 di reclusione ed euro 12.000 di multa in continuazione con la sentenza irrevocabile emessa ex art. 444 c.p.p. dal Gip il 25/10/2022

Fella Marcello alla pena di anni 13 di reclusione in continuazione con la pena inflitta all’imputato nella sentenza irrevocabile emessa dalla Corte di Appello di Lecce il 23/9/2022 n. 1488

Giancane Vito alla pena di anni 12 di reclusione in continuazione con la pena inflitta con sentenza irrevocabile emessa con rito abbreviato nei suoi riguardi dal Gip sede il 14/10/2021 n. 978 Lupo Cosima alla pena di anni 8 di reclusione

Maldarella Alberto alla pena di anni 11 e mesi 4 di reclusione

Matino Marco alla pena di anni 6 di reclusione ed euro 6.000 di multa

Panarese Pierpaolo alla pena di anni 9 e mesi 6 di reclusione

Panzanaro Fabrizio alla pena di anni 12

Perrone Giovanni alla pena di anni 12 e mesi 4 di reclusione

Perrone Salvatore alla pena di anni 14 di reclusione

Pezzuto Antonio alla pena di anni 11 e mesi 4 di reclusione

Podo Andrea alla pena di anni 10  di reclusione

Rampino Antonio alla pena di anni 2 di reclusione

Saponaro Giovanni alla pena di anni 10 di reclusione in continuazione con la sentenza irrevocabile ex art. 444 c.p.p. emessa dal Gip sede il 16/9/2022 Screti Maicol alla pena di anni 11 di reclusione

Sperti Manuele alla pena di anni 2 di reclusione

Sperti Raffaele alla pena di anni 2 e mesi 6 di reclusione

Stella Cristian alla pena di anni 6 di reclusione ed euro 20.000 di multa

Tarantino Gabriele alla pena di anni 17 di reclusione

Tutti gli imputati sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante la pena, esclusi Carogiuli Andrea, Rampino Antonio, Sperti Manuele, Sperti Raffaele.

Gli imputati sono stati inoltre condannati al risarcimento del danno in favore delle Parti Civili, tra cui il Ministero dell’Interno e il Comune di Carmiano, nella persona del Sindaco protempore Giancarlo Mazzotta.

 

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