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HDL Nardò, da Cenerentola a principessa: il sogno continua

LECCE – Nell’immediato, dopo un’impresa sportiva, l’entusiasmo offusca gli occhi e riscalda il cuore, ma col passare delle ore e dei giorni si comprende veramente la portata di quell’impresa. Nel caso di HDL Nardò ci si accorge che, da Cenerentola, in una sola notte è diventata una bellissima principessa; e, siccome i sogni non si pagano, è lecito continuare a sognare di diventare una regina.
Quello che è accaduto al Pala Pentassuglia, con 3.000 cuori biancazzurri a incitare i padroni di casa e 300 granata che hanno raggiunto Brindisi in carovana, è qualcosa da raccontare per far innamorare i giovani dello sport.

Nardò Basket ha espugnato il tempio del basket salentino e pugliese, vincendo l’inedito derby con la New Basket Brindisi e lo ha fatto con ampio merito: ha preso il comando nel secondo tempo e chiuso la gara sul 76 a 63, con ben cinque atleti in doppia cifra: Woodson con 18 punti, Iannuzzi con 16, Stewart con 14, Mouaha con 12 e Donadio con 10. Questi dati riflettono la coralità di gioco, dimostrando come Nardò abbia mostrato muscoli con coraggio, compattezza e coesione.

Coach Luca Dalmonte, HDL Nardò

Ne ha parlato coach Luca Dalmonte:

“Abbiamo giocato una partita di squadra – ha detto – con dei punti esclamativi che potete mettere dove volete. Abbiamo fatto una grande prestazione difensiva, soprattutto nel secondo tempo, quando abbiamo concesso a Brindisi solo 25 punti in 20 minuti. E abbiamo 5 giocatori in doppia cifra, altro segnale che abbiamo giocato di squadra. Avevamo questo obiettivo, quello di essere competitivi su ogni singolo possesso, per questo devo fare i complimenti ai miei giocatori, tutti. Per noi era una trasferta che significava tanto, per la proprietà e per la nostra gente, e credo che la squadra abbia onorato il desiderio della proprietà e della gente giocando una partita senza fare passi indietro. Siamo stati premiati dal risultato, straordinario, ma la cosa importante per me era la prestazione. Che è stata di livello assoluto, come durezza e come presenza. Ai ragazzi ho detto che se noi comprendiamo le condizioni del nostro essere competitivi, non avremo nessun rammarico ad ogni palla a due e a ogni sirena. Questa è un’esperienza che ci ha fatto capire che abbiamo imparato dagli errori delle scorse settimane. È la dimostrazione che stiamo costruendo una competitività”.

La vittoria con Brindisi è arrivata la settimana successiva a quella con Fortitudo Bologna, due Golia della pallacanestro nazionale, due giganti che hanno dovuto arrendersi a Davide, alla piccola Nardò che fino a pochi anni fa guardava con occhi sognanti le gesta di queste due immense piazze.
Due vittorie che hanno cancellato la crisi di inizio stagione, soffiando su quella bandiera sempre presente: “Andrea vive”. Una bandiera sostenuta dallo zoccolo duro di una tifoseria che colora di passione questo sport.

Adesso, piedi per terra e testa alla prossima sfida: a Lecce arriva la Real Sebastiani Rieti, che è nel gruppo delle tre squadre in vetta con 12 punti e che nell’ultimo turno ha giganteggiato con Livorno vincendo per 97 a 78.

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