LECCE – AREA SANA – Resta ben poco della statua di S. Antonio Abate. Devastata e ridotta in mille pezzi. Un colpo al cuore per la comunità che vive all’Aria Sana, un popoloso rione alla periferia di Lecce.
C’è rabbia, amarezza e sconcerto per quanto accaduto. Siamo in via Scardino, una traversa della trafficatissima via San Cesario. Erano le 7 di una tranquilla domenica quando qualcuno ha avverto un forte botto. E’ sceso in strada, ha raggiunto la piazzetta e si è trovato davanti questa brutta sorpresa. la statua non c’era più.
La rabbia e lo sconforto dei residenti sono palpabili. Anche perché quel piccolo monumento rappresentava un punto di riferimento per l’intero rione. E la piazzetta era (e si spera continuerà ad essere) un ritrovo abituale per mamme e papà che accompagnano i loro figli a giocare alle giostrine.
In attesa che gli investigatori facciano luce su quanto accaduto resta un episodio vile e inqualificabile. “Un evento triste che ha lasciato sgomenti gli abitanti di questo quartiere. Azione dissacrante? Provocazione insana e balorda? Disperazione divenuta folle violenza?”. Sono gli interrogativi lanciati da don Nando Capone, parroco della Chiesa di San Bernardino Realino. “La devozione e la fede della comunità di San bernardino Realino sono già riemerse da queste macerie e pensano a come ricostruire quell’angolo di paradiso dedicato alla mitezza e all’amore universale, rivolto anche agli animali, di Sant’Antonio Abate”.
Duro il commento del sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone: “Un atto di vandalismo distruttivo. Un gesto spregevole e sacrilego. Un inutile e becere comportamento che ha cancellato un amato simbolo della devozione popolare”. Una ferita che resta aperta per la comunità. Ecco perché – secondo l’arcivescovo di Lecce Michele Seccia “occorre andare alla base di una azione così vile e sconsiderata che, quasi sicuramente, induce a chiedersi cosa spinga l’essere umano a provare soddisfazione o piacere dal compiere simili gesti”.