CASARANO – “Per me quelli come te, fru fru, dovevano finire come gli ebrei”. Avrebbe proferito queste parole un 17enne dell’hinterland di Casarano all’indirizzo di un suo coetaneo, che in quel momento era seduto al tavolino di un bar con la sorella di poco più grande e una sua amica. Sarebbe stato accerchiato da un gruppo di ragazzini, deriso e insultato nell’ambito della sfera sessuale, fino a scoppiare a piangere e alla fine trovare il coraggio di denunciare tutto.
Una brutta storia risalente al settembre 2022 e per la quale adesso per il principale autore di quelli insulti il pubblico ministero Maria Rosaria Mincucci ha chiesto il rinvio a giudizio.
Il processo, con rito abbreviato, si aprirà il 13 gennaio prossimo. L’imputato è difeso dall’avvocato Silvio Caroli.
Le ipotesi di reato sono di minaccia e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.
Quel giorno al bar l’imputato, con al fianco un gruppo di amici, avrebbe insultato il 17enne con parole pesanti, epiteti scurrili per indicarne l’omosessualità, arrivando anche a dirgli “hai perso la dignità, so dove abiti, ti vengo a trovare”.
Tramite instagram, in chat, avrebbe poi continuato ad infierire, augurando a tutti gli omosessuali di fare la fine degli ebrei.