Il capoluogo salentino si colloca tra le aree del Sud che registrano lacune nelle competenze scolastiche, un problema che sembra essere aggravato dalle disuguaglianze territoriali già esistenti e dall’impatto della pandemia da Covid-19. È quanto emerge dai dati riportati da Il sole 24 ore che ha esaminato i test invalsi 2023-2024. Il 35,4 per cento degli studenti leccesi di terza media e il 42,6 per cento di quinta superiore risultano insufficienti in italiano, collocandosi nella fascia di chi possiede competenze linguistiche inadeguate. Un dato che si allinea a una tendenza generale del Sud, che mostra percentuali più alte rispetto al Nord. Sul fronte matematico, la situazione non migliora, anzi, il 40,9 per cento degli studenti di terza media e il 50 per cento degli studenti di quinta superiore della provincia di Lecce non raggiunge il livello di competenza atteso. Nel confronto con il resto del Sud, Lecce si inserisce tra le province più in difficoltà, pur non raggiungendo i livelli critici di altre aree meridionali come Messina, Napoli o Palermo dove le insufficienze in matematica sfiorano il 60%. Il ritardo educativo evidenziato dai test Invalsi nella provincia di Lecce riflette una questione più ampia. Oltre alle problematiche legate alla pandemia, che ha colpito la didattica in presenza, soprattutto nelle aree con meno risorse tecnologiche e infrastrutturali, esistono criticità strutturali che influenzano da anni l’efficacia del sistema scolastico. La scarsità di investimenti adeguati, la difficoltà nel garantire continuità didattica e la mancanza di programmi di recupero e sostegno mirati, contribuiscono ad ampliare il divario tra le aree del Nord e quelle del Sud. I dati Invalsi fotografano una realtà scolastica in difficoltà nella provincia di Lecce, con un’alta percentuale di studenti che faticano in italiano e matematica.