Non uno 007, ma un semplice spione. Lui dice di aver agito perché “maniaco del controllo”, ma sarà la Procura di Bari ad accertarlo. Vincenzo Coviello, 52enne di Bitonto, è finito sotto indagine per aver spiato i conti correnti di 3.572 clienti di Intesa Sanpaolo, tra cui quello della premier Giorgia Meloni e di molti politici e vip. Quasi 7mila accessi abusivi, per la precisione 6.637, effettuati a conti correnti di clienti, senza esigenze di servizio. Ora è indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Ufficiali di polizia giudiziaria, su incarico della Procura di Bari, hanno perquisito la casa dell’ex bancario bitontino e sequestrato smartphone, tablet, hard disk e dispositivi informatici, che saranno oggetto di verifiche forensi.
Coviello, che – oltre ai conti delle sorelle Giorgia e Arianna Meloni e dell’ex compagno della premier, il giornalista Giambruno – è riuscito a violare i conti correnti di ministri come Fitto, Santanchè e Crosetto, deputati, magistrati e forze dell’ordine, sportivi come Francesco Totti e comuni cittadini, si difende sostenendo di aver agito per curiosità e di non aver divulgato a nessuno le informazioni di cui è entrato in possesso. “Nessun documento scaricato, nessun mandante”, giura. Ma, secondo la Procura, avrebbe agito “verosimilmente in concerto con persona da identificare”.
Le informazioni violate sarebbero di natura strettamente privata: cercava schede clienti, estratti conto e movimentazioni delle carte di credito. Nelle ricerche ci sono praticamente tutti i parlamentari, visto che Intesa offre il servizio ai deputati.
Nei mesi scorsi Intesa Sanpaolo si è accorta dell’attività illegale fatta attraverso i propri sistemi e ha avviato un procedimento disciplinare, concluso l’8 agosto scorso con il licenziamento di Coviello, che fino a quel momento viene descritto come impiegato modello. Dopo aver perso il posto in banca, pare che continui a lavorare come commercialista.