LECCE – “Siamo stati battuti da una prodezza, però, abbiamo prodotto poco in campo”: queste alcune parole del tecnico del Lecce, Luca Gotti, dopo la sconfitta di Udine. Uno a zero finale arrivato grazie alla prodezza di Zemura su calcio da fermo. Quarta partita di fila in trasferta per i salentini senza andare in gol e, questo, è un aspetto di non poco conto.
Una partita che ha lasciato l’amaro in bocca in casa giallorossa, così come era successo dopo l’ultima gara con il Milan persa 3-0 al “Meazza” e con i tre gol dei rossoneri arrivati tutti nel primo tempo e in 5′ minuti di follia dei giallorossi.
Stesso amaro in bocca che aveva lasciato anche il 2-2 con il Parma: al “Via del Mare” il Lecce stava vincendo 2-0 e con gli ospiti che hanno pareggiato, segnando due gol, in pieno recupero.
I dati parlano chiaro: la squadra di Gotti è il peggiore attacco della serie A e ha segnato solo 3 gol in sette partite di campionato, e come se non bastasse, i giallorossi sono andati in gol in solo due delle gare disputate.
Sono segnali, e campanelli d’allarme, che devono fare riflettere il tecnico di Adria. Così come la scarsa e mancata reazione della squadra dopo essere stata ferita. Aspetto, questo, verificatosi già in più partite di campionato, Coppa Italia inclusa.
Adesso, c’è la sosta per gli impegni delle Nazionali e poi il prossimo 20 ottobre arriva la Fiorentina al “Via del Mare”. Match in cui serve una pronta reazione: i punti in classifica, dopo sette giornate, sono solo cinque e la squadra sa bene che per la conquista della salvezza serve un repentino cambio di rotta. Il campionato è ancora lungo e il Lecce ha tutte le potenzialità per riscattarsi.