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Lecce, Gotti pronto a ricaricare la squadra

Ante Rebic (foto P.Pinto)

LECCE – All’improvviso il buio. Per il Lecce. Le luci a San Siro, solo per il Milan. Eppure fino al vantaggio milanista era stata la squadra di Gotti a creare i presupposti per il gol con una partita ordinata, coraggiosa, senza timori.

L’undici scelto da Gotti stava funzionando bene, con Rebic in attacco a muovere le fila e ad ispirare. Con Krstovic che ha cercato la porta di Maignan.

Un Lecce che aveva concesso poco al Milan, lo aveva costretto a lunghi fraseggi, ma senza affondare. Pericoli seri zero.

Poi il vantaggio milanista è arrivato da un calcio di punizione che il direttore di gara, Zufferli di Udine, ha concesso alla squadra di Fonseca per un fallo di Dorgu su Leao. Ma rivedendo le immagini decine di volte si ha sempre la convinzione che sia stato il 10 portoghese a travolgere Dorgu.

Un episodio sul quale giustamente ha avuto da ridire Gotti nel dopo partita. Una punizione inesistente. Quindi molto molto generosa. È stata la chiave che ha aperto la porta del Lecce e dato spinta al Milan.

Un episodio che ha scosso, in negativo il Lecce, perché in cinque minuti la squadra giallorossa ha sbandato altre due volte. Grave.

Baschirotto e compagni non hanno saputo superare il momento post vantaggio milanista. Serviva gestire, smorzare, raffreddare gli ardori rossoneri. Invece la compagine leccese si è fatta infilare altre due volte.

Sfortunata sul terzo episodio che ha portato al gol di Pulisic. Ramadani perde il pallone, ingenuo il centrocampista albanese a farsi soffiare la sfera da Morata e troppo leggero il contatto con il capitano della Spagna per esigere un calcio di punizione. Sfortunato il Lecce quando il pallone è carambolato sulle gambe di Baschirotto ed è finito tra i piedi di Pulisic.

Sipario calato. Nella ripresa il Milan ha gestito, il Lecce non ha avuto la forza d’urto necessaria per bucare la difesa rossonera. Ci ha provato con Ramadani e Banda (che ha colpito il palo), ma non è bastato.

Il Lecce si mette alle spalle una settimana (anche meno) in cui ha raccolto un punto in campionato in due partite e ha incassato l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera del Sassuolo, compagine di Serie B.

Da lunedì si penserà alla sfida contro l’Udinese battuta ieri dall’Inter, a domicilio, per 3-2. Serve muovere la classifica, per il morale soprattutto. Prima della sosta sarebbe importante tornare a sorridere e recuperare qualche certezza persa negli ultimi giorni.

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