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Vito Gassi nel carcere di Taranto in attesa dell’interrogatorio: evaso per amore

LECCE – Nelle prossime ore, Vito Gassi, 29enne originario di Triggiano, evaso dal carcere di Lecce “Borgo San Nicola” lo scorso 14 settembre, sarà ascoltato dal gip del tribunale di Bari, Giuseppe Dentamaro. Assistito dal suo avvocato difensore, Nicola Lerario, Gassi dovrà spiegare i motivi e chiarire i dettagli della sua fuga. Attualmente è detenuto nella casa circondariale di Taranto.

In modo ironico, avevamo definito la fuga di Gassi come una “luna di miele”, e sembra che il suo intento fosse proprio questo. Infatti, dopo aver sposato Erica il 10 settembre nella sala colloqui della casa circondariale di Lecce, Gassi avrebbe pianificato di evadere per trascorrere del tempo con la moglie, come qualsiasi coppia farebbe dopo il matrimonio. La sua fuga è iniziata a bordo di una bicicletta, sottratta a un cittadino straniero nei pressi di un rondò vicino al carcere. Successivamente, ha raggiunto il terminal dei pullman cercando un biglietto per Casarano, forse con l’intenzione di depistare le forze dell’ordine o di incontrare qualcuno che lo aspettava.

Il giorno dell’evasione, le ricerche si sono concentrate anche a Parabita, dove Gassi sarebbe stato avvistato vicino alla stazione ferroviaria. Resta da chiarire come abbia raggiunto Grumo Appula, dove è stato trovato in una masseria abbandonata, e come sia riuscito a sopravvivere durante i dieci giorni di latitanza, considerato che non aveva disponibilità economica né legami con ambienti criminali. All’interno dello stabile, sono stati rinvenuti, grazie ad un’accurata perquisizione, circa 50 grammi di hashish e un microcellulare, utilizzato per le comunicazioni necessarie a guadagnarsi la fuga.

Al momento della cattura, insieme a lui è stata trovata la moglie Erica, 24 anni. Nonostante non sia stato ancora preso alcun provvedimento nei suoi confronti, la sua posizione è al vaglio della magistratura. La giovane avrebbe dichiarato ai carabinieri la volontà di non fare ritorno a casa dei genitori, da cui era fuggita.
Gassi, alla vista delle forze dell’ordine, si è arreso senza opporre resistenza. L’operazione che ha portato alla sua cattura ha coinvolto il Nucleo investigativo regionale della Polizia Penitenziaria della Puglia, i carabinieri e la polizia. Vito Gassi era stato trasferito dal carcere di Brindisi a quello di Lecce alla fine di agosto e stava scontando una condanna per rapina a mano armata che avrebbe terminato di espiare nel 2028, a seguito di un arresto avvenuto nel dicembre 2019.

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