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Autunno in sala: tra spiritelli, viaggi e orrori vintage

TELERAMA – Benvenuti gentili e soprattutto curiosi spettatori di TeleRama, al consueto appuntamento settimanale con Cineclub, dove i protagonisti assoluti sono le uscite più attese nel mondo del cinema. Cominciamo il nostro itinerario nelle proposte più interessanti di questi giorni, parlando dell’attesissimo sequel del cult degli anni ottanta con protagonisti Michael Keaton e Winona Ryder Beetlejuice Beetlejuice di Tim Burton.
Il film ha avuto l’onore di aprire l’ultima edizione del Festival del cinema di Venezia, facendo tornare il regista gotico per eccellenza al festival dopo anni di assenza.
Questo sequel di un film che ha immortalato nella scena cinematografica postmoderna, non solo Michael Keaton e lo spiritello diabolico ma anche una giovane e anticonvenzionale Winona Ryder, è a tutti gli effetti un prodotto legacy che mira a tramandare la coroncina appartenuta alla Ryder alla prossima generazione di reginette gotiche, qui nello specifico alla nuova musa burtoniana Jenna Ortega.
Continuiamo parlando di un road movie dai toni tragicomici girato interamente in Puglia tra Lecce, Nardò e Gallipoli: L’ultima settimana di settembre, opera prima del regista Scorranese Gianni De Blasi. il film è stato prodotto da Attilio De Razza e Nicola Picone per Tramp Limited e realizzato anche con il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia.
Tratto dall’omonimo romanzo di Lorenzo Licalzi, il lungometraggio è un racconto esilarante e soprattutto commovente del viaggio di un nonno e di un nipote alla ricerca di se stessi.
Ad interpretare l’anziano protagonista, Pietro Rinaldi, è l’amato attore milanese Diego Abatantuono che con questa parte si cala nei panni di un uomo inacidito dalla vita che si crogiola nella sua misantropia e che pianifica il suicidio. La morte improvvisa della figlia e il conseguente arrivo nella sua quotidianità del nipote Mattia, porteranno il vecchio a riscoprire il sapore dell’esistenza, capendo che anche ad ottant’anni si può ancora imparare e soprattutto crescere. A chiudere la nostra rubrica il ritorno sul grande schermo dell’agorafobico horror degli anni 70′ “Non aprite quella porta” di Tobe Hooper.
Lo slasher per eccellenza che ha consacrato nell’immaginario collettivo la maschera di leatherface e soprattutto la sua disperata danza a ritmo di motosega.

L’opera, rugginosa e orgogliosamente indipendente, narra di un gruppo di ragazzi in gita per le lande desolate del Texas, alla ricerca della casa appartenuta una volta alla famiglia della protagonista Sally e del fratello. Sfortuna vuole che proprio nelle vicinanze abiti la famiglia Sawyer, un clan anacronistico anche per gli anni 70′ che ha delle abitudini alimentari abbastanza particolari e discutibili…

Un classico che ha ridefinito il genere, regalando alla storia del cinema la prima final girl dell’horror postmoderno. Nelle sale da lunedì 23.

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