LECCE – Sarebbe riuscito ad evadere scavalcando la recinzione della parte posteriore del supercarcere Borgo San Nicola. Arrivato all’altezza di un rondò avrebbe poi preso una bicicletta di un extracomunitario arrivando fino alla stazione di Lecce. Da lì avrebbe acquistato un biglietto per Casarano, scendendo però alla stazione di Parabita.

Sarebbe stato questo il percorso compiuto dall’evaso Vito Gassi, originario di Triggiano, di 29 anni, che si trovava nel Rop, Reparto di osservazione psichiatrica, dal 2019. Il clamorosio episodio è avvenuto alle 14.30 di sabato. Scattato l’allarme, le ricerche sono state avviate subito. Tutte le forze dell’ordine e le pattuglie in circolazione sono state allertate. È stata setacciata prima l’area intorno al supercarcere, poi il raggio dei pattugliamenti è stato esteso, anche con l’utilizzo di droni nelle campagne vicine, fino ad arrivare a Parabita. Anche qui, nei pressi della villa comunale, che si trova proprio di fronte alla stazione ferroviaria, hanno perlustrato la zona polizia penitenziaria, polizia di Stato, carabinieri e polizia locale. Ma dopo alcune ore di ricerche le forze dell’ordine sono andate via. Gassi da Parabita Gassi potrebbe raggiunto qualche altra destinazione, forse con la complicità di qualcuno. Le immagini delle telecamere della zona sono state passate al setaccio. Attenzionati anche i comuni vicini a Parabita.
Gassi sta scontando una condanna per rapina a mano armata e viene definito un soggetto ‘ribelle’.
L’allarme è scattato quando nella sezione dov’era recluso il detenuto, le guardie penitenziarie si sono accorte della sua assenza. Gassi sarebbe fuggito dopo il colloquio avuto con la moglie terminato in tarda mattinata nella sala colloqui della struttura.
L’ultima volta che viene ripreso dalle telecamere della casa circondariale il 29enne si trovava ancora nella zona dell’intercinta da dove ha avuto vita facile nello scavalcare le inferriate che delimitano il recinto del carcere. Inizialmente era stato ipotizzato che potesse aver scavalcato il muro del cortile passeggi del reparto ROP (reparto osservazione Psichiatrica) che si trova alle spalle della mensa.
Si tratta di «un’evasione storica» per il penitenziario salentino dove dalla sua istituzione nessuno finora era riuscito ad evadere. Altri due detenuti erano evasi, ma gli episodi erano avvenuti in ospedale dove erano stati accompagnati per accertamenti clinici.
IL COMMENTO DEL SINDACATO