LECCE – Sarà la Procura di Lecce, con un apposito fascicolo, a chiarire se la tragica morte sul lavoro di Domenico Miglietta, titolare di una ditta di infissi a Trepuzzi, poteva essere evitata.
L’uomo, che questa domenica avrebbe compiuto 58 anni, venerdì pomeriggio stava effettuando un sopralluogo propedeutico a dei lavori da effettuare sul tetto di un capannone in via Irlanda, nella zona industriale Lecce – Surbo. L’improvviso cedimento del lucernario lo ha fatto precipitare al suolo da un’altezza di 8 metri: dopo la disperata corsa in ospedale a bordo di un’ambulanza, è spirato all’arrivo in Pronto Soccorso.
Apprezzato e stimato nella sua Trepuzzi, lascia la moglie e due figli. In concomitanza con i funerali, sarà proclamato il lutto cittadino.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i vigili del fuoco e gli ispettori dello Spesal, il Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell’Asl, per avviare le verifiche necessarie e stabilire se tutte le normative di sicurezza siano state rispettate.
Gli ispettori, stando alle prime informazioni, avrebbero constatato l’assenza di un trabattello o qualsivoglia scala per la salita sul tetto. Il capannone, al momento del fatale incidente, era vuoto e non in attività, proprio per l’avvio imminente dei lavori. Era stato acquistato da poco e, ancor prima di metterlo in funzione, i nuovi proprietari avevano deciso di ristrutturarlo.
Gli approfondimenti sono in corso.
Intanto la tragedia lascia un doppio amaro in bocca. Domenico era, a sua volta, figlio di una vittima del lavoro: quasi mezzo secolo fa il suo papà, anche lui operaio, era deceduto durante i lavori di costruzione dell’ex cinema Impero nel cuore di Trepuzzi.