SALENTO – “Dammi i soldi o rendo pubblica la nostra relazione e per te è la fine”. È il tenore delle minacce che un 27enne della provincia di Taranto per tre anni, a partire dal 2019, avrebbe rivolto ad un 37enne del Nord Salento leccese e grazie alle quali sarebbe riuscito a spillargli 7mila euro di ricariche postepay e altri 18mila euro in contanti.
Per questo il giovane è indagato per estorsione: il pubblico ministero Alberto Santacatterina ne ha invocato il rinvio a giudizio.
Tutto avrebbe avuto inizio nel 2019. I due sono compagni di studio all’Università. Il 27enne del Tarantino però, ad un certo punto, racconta di doversi spostare per l’impellente necessità di trovare un lavoro e di doverlo fare contando soltanto sulle proprie forze. Ne deriva una prima richiesta di denaro al quale il denunciante risponde con prontezza, ignaro che sarebbe stata solo la prima di una lunga serie di pretese, accompagnate da minacce e atti persecutori anche tramite chiamate anonime e profili social falsi. “Se non mi dai i soldi dico a tutti della nostra relazione, scrivo su fb e ai tuoi contatti”: questo il tenore delle minacce. Le stesse che, stando a quanto accertato dalle indagini dei carabinieri, avrebbero spinto la vittima a versare poco meno di 6mila euro sul conto del suo ex. Altri soldi, stando a quanto denunciato, sarebbero stati consegnati poi in contanti, non consentendo alcuna tracciabilità: ammonterebbero a 18mila euro.
Un calvario lungo tre anni e che alla presunta vittima è costato episodi di attacchi di ansia fino a raggiungere uno stato depressivo che ha messo in allerta la famiglia.
Stanco di dover fuggire al suo estorsore, il 37enne ha infine denunciato tutto, mettendo nero su bianco dai carabinieri le angherie subite.
Il suo presunto aguzzino, adesso, rischia il processo. L’udienza preliminare è fissata per il 21 gennaio prossimo davanti alla Giudice Anna Paola Capano. L’indagato è difeso dall’avvocato Maurizio My.
