Tra chi prima, chi dopo, tra carenze e polemiche, la campanella è pronta per suonare, ma già qualcuno pensa a dare uno sguardo al calendario del nuovo anno scolastico, per scoprire, oltre alle festività nazionali, quali ponti poter sfruttare. Uno fra tutti sicuramente sarà quello tra Pasqua e il 25 aprile. Ma ora scendiamo nel dettaglio.
La prima festività è quella del 1° novembre 2024, che cade di venerdì, permettendo un ponte di tre giorni dal 1° al 3 novembre.
Le vacanze di Natale 2024 inizieranno il 20 dicembre (venerdì) e dureranno fino al 7 gennaio 2025 (martedì), per un totale di 17 giorni di pausa.
Previste in alcune scuole le vacanze di Carnevale dal 2 al 4 marzo.
Pasqua sarà il 20 aprile 2025. Le vacanze quindi inizieranno il 17 e termineranno 22 aprile, seguite da un breve ritorno a scuola di due giorni, prima di un nuovo ponte di tre giorni per il 25 aprile, che cade di venerdì.
Subito dopo arriva il 1° Maggio 2025 che cade di giovedì, consentendo un ponte di quattro giorni dal 1° al 4 maggio.
Infine, abbiamo la Festa della Repubblica del 2 giugno 2025 che cade di lunedì, permettendo un ultimo ponte di tre giorni dal 31 maggio al 2 giugno, prima della fine dell’anno scolastico, prevista il 7 giugno.
Tra le novità del nuovo anno scolastico, quella del divieto di portare gli smartphone a scuola. Infatti, il governo e il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, portano avanti una battaglia contro l’uso dei telefonini in classe o, comunque, negli istituti scolastici. A partire dal primo giorno di scuola sarà vietato utilizzarli anche a scopo didattico (cosa che finora era possibile previa autorizzazione dei docenti). Il divieto riguarda tutti gli alunni fino alla scuola secondaria di primo grado, cioè le scuole medie. Esistono, ovviamente, alcune eccezioni. Per esempio, potranno portare con sé il proprio smartphone gli studenti con disabilità e disturbi dell’apprendimento.
La proibizione di portare a scuola gli smartphone non riguarda altri dispositivi come computer e tablet. Tuttavia, per poterli utilizzare bisognerà chiedere l’autorizzazione agli insegnanti. Chi non rispetta il divieto rischia sanzioni disciplinari.
