TAVIANO – Il Tribunale di Lecce, sezione lavoro, ha annullato migliaia di euro pretesi dall’Inps nei confronti di un contribuente poiché richieste oltre i termini di legge. La sentenza risale al giugno scorso ma è stata resa nota solo adesso poiché risulta passata in giudicato in quanto non appellata dall’ente. La vicenda è semplice. Un uomo di Taviano aveva ricevuto dall’Inps di Lecce una richiesta di alcune migliaia di euro poiché, a detta dell’ente, erano state erogate somme indebite alla madre, ormai defunta, ben oltre 12 anni prima. Il contribuente, assistito dall’Avv. Matteo Sances, ha subito segnalato la prescrizione delle pretese senza tuttavia ottenere alcun riscontro dall’Inps che dunque lo ha costretto ad avviare l’azione legale.
Nel corso del giudizio Inps non ha esibito alcun atto interruttivo ma comunque ha continuato a insistere sulla debenza delle sue pretese. Alla luce di ciò, il Tribunale ha annullato le richieste dell’ente condannandolo inoltre al pagamento delle spese legali. Sulla questione è intervenuto anche l’Avv. Salvatore Donadei, anche nella sua qualità di membro della commissione di procedura civile dell’Unione Nazionale delle Camere Civili, per segnalare che “Quanto accaduto conferma ancora una volta l’esigenza di maggior dialogo tra cittadini e pubblica amministrazione poiché non è possibile che un’amministrazione continui a chiedere somme pur sapendo di essere prescritte. Da settembre, infatti, partiranno nuovi accertamenti da parte dell’Inps cosiddetti <<a tavolino>> che saranno frutto di meri incroci di banche dati senza prevedere l’ascolto preventivo dei contribuenti. Una vicenda che dimostra ulteriormente come evitando certi contenziosi ci sarebbe un notevole risparmio di spesa pubblica, già perchè i risarcimenti e le spese legali pagati dall’Inps in questo caso, sono soldi degli stessi contribuenti. Da anni chiediamo – dice Donadei – una vera riforma del Garante del Contribuente per vigilare sull’operato sia dell’Agenzia Entrate che dell’Inps ed eventualmente irrogare sanzioni ai funzionari responsabili di errori e disagi”.