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Sos tettoia liberty: divorata dalla ruggine e scalfita dai segni del tempo

Un velo di malinconia condito da un malcelato senso di tristezza. Sono questi i sentimenti che si rincorrono allorquando ci si imbatte in questo scenario. Siamo all’intenro del Cmapo scuola Montefusco, meglio conosciuto come il campo Coni di Lecce.
In una porzione di terreno a due passi dai campi tensostatici ritroviamo la tettoia liberty, una delle pochissime testimonianze in sitle libertu presenti nel Salento. Abbandonata, arrugginita, nascosta tra grossi rovi e rami di alberi, scalfita dai segni del tempo che trascorre inesorabilmente.
Giace lì desolatamente oramai da qualche decennio nel pi assoluto degrado, in attesa di riveder la luce, di ritrovare il posto che merita. Tre anni ancora, o giù di lì. Poi, finalmente, è il caso di dire, si potrà ammirare la nuova ex piazza Oronzo Massa, ora intitolata al celebre tenore leccese tito schipa, dove ci sarà spazio anche per il mercatino comunale e per la tettoia. Ma riportarla in vita, al suo antico splendore, non sarà affatto facile viste le condizioni in cui si trova. Nel lontano 1981 venne trasferita temporaneamente a Vicenza per essere sottoposta ad un robusto lavoro di restauro conservativo dal costo di circa 350 milioni di vecchie lire.
L’area che di trova tra le vie 95° Reggimento Fanteria, Felice Cavallotti, Niccolò Foscarini e San Lazzaro, si estende lungo diecimila metri quadrati. Una volta completati i lavori ci sarà spazio per 466 parcheggi (nel primo progetto riveduto e corretto più volte ne erano previsti quasi 600), 27 locali commerciali e 23 uffici in vendita. E, appunto, la tettoia liberty, uno dei pochissimi esempi di stile liberty risalente alla fine dell’Ottocento e agli inizi del Novecento presenti in provincia di Lecce.
Il nuovo centro polifunzionale prevede un mercato rionale, bar, ristoranti, un centro commerciale con galleria e negozi, un centro direzionale con uffici e una area significativa destinata a verde con alberi e aiuole. Ora non resta che attendere. Nella speranza di poter imprimere una decisa accelerazione ai lavori. perché questo spazio – nel cuore della città. A metà strada tra il centro storico e le vie dello shopping – rappresenta ancora una ferita aperta.

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