LECCE – Più che una pista ciclabile in alcuni tratti sembra un tagadà. Restare in piedi e mantenere l’equilibrio in sella alla propria bicicletta appare un’impresa. Ne anno qualcosa i tanti ciclisti che sono finiti per terra caduti su questo tratto di strada riservato alle due ruote, in via XXV Luglio.
L’ultimo ciclista a farne le spese è stato un anziano, finito in coma per una caduta rovinosa.
La pericolosità di queste ciclabili è evidente: cordoli alti – circondati da una lunga serie di birilli, posizionati nell’ultimo tratto di strada che arriva al semaforo – inclinazione del manto stradale piuttosto consistente che accompagna, per così dire, il basolato, disconnesso in più punti della pista.
Nelle ultime ore l’Amministrazione comunale in segno di discontinuità rispetto al passato ha deciso di smantellarle. Con buona pace di alcuni commercianti che hanno la propria attività in via XXV Luglio.
“Era ora – dicono in coro due commercianti – questa pista ciclabile non ha senso – è assai pericolosa e non offre un minimo di sicurezza a quei pochi ciclisti che decidono di percorrerla.
Mancanza di sicurezza e di decoro sono i due aspetti che non convincono affatto i commercianti della zona. Ma c’è anche chi contesta la decisione dell’Amministrazione Comunale. E’ il caso dell’associazione “LeccePedala” che critica il metodo e il merito del provvedimento assunto da Palazzo Carafa: “Senza realizzare un’alternativa e senza avere neanche l’accortezza di informare le associazioni dei ciclisti, l’amministrazione comunale sta facendo smontare il cordolo della pista ciclabile di via XXV Luglio. Come LeccePedala non sappiamo quali atti amministrativi siano alla base della decisione, ma certamente è un pessimo messaggio alla città per quanto riguarda la mobilità sostenibile. Non c’è alternativa ad andare in centro con l’auto, in bici niente più protezione e sicurezza, si torna ad esse ostaggio del traffico caos e via XXV Luglio viene riconsegnata alla sosta selvaggia”.
