BARI – Ci sono soluzioni più a lungo termine e altre ad effetto immediato. Per tentare di tamponare l’emergenza siccità ci sono due linee di intervento che la Regione sta per mettere in campo. Entrambe contenute nella delibera che, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia, approda in giunta per ottenere la timbratura ufficiale.
La prima tenta di arginare, per quanto possibile, l’emergenza immediata. Quella che nelle altre regioni come la Sicilia ha comportato decisioni estreme come l’abbattimento del bestiame. Per evitare simili atrocità, la Puglia chiederà, assieme a Calabria e Sicilia lo stato di crisi idrica e, quindi, il conseguente stato di calamità. Un passaggio necessario per ottenere sgravi fiscali per gli agricoltori e, da meno, la possibilità di aumentare la quantità di acqua depurata da poter utilizzare in agricoltura. Difatti l’acqua dei 25 impianti di affinamento che oggi finisce in mare o in trincee drenanti, sarà utilizzata attraverso canali provvisori in polietilene, per l’irrigazione nei campi. Anche perché gli impianti utilizzano molta meno acqua di quanta potrebbero. Un esempio è l’impianto di Forcatella a Savelletri che riusa solo il 40 percento dell’acqua. Margine, insomma, ce n’è ancora.
Il governatore Emiliano intanto ha tenuto una videoconferenza con il presidente della Basilicata, ma da lì acqua non ne può arrivare. Anzitutto perché la Basilicata stessa ha ridotto l’uso idrico al solo scopo umano e gli invasi da cui la Puglia attinge, come la riserva naturale di San Giuliano, non portano acqua da tempo. Da valutare il razionamento dell’acqua, da parte della giunta, dal 2 all’8 agosto.
Bisogna, dunque, far presto giacché il 17 agosto è atteso il decreto dell’Autorità di Bacino meridionale che razionerà l’acqua e ridurrà quella ad oggi destinata all’agricoltura.
Sulle misure a medio e lungo termine, la Regione chiederà al governo una anticipazione dei 400milioni di euro dei fondi di coesione, così da poter utilizzarne la metà, quindi 200milioni per le infrastrutture idriche come le vasche di accumulo, gli impianti di sollevamento, il rifacimento delle condotte ammalorate e la realizzazione entro fine settembre di altri 5 impianti di affinamento delle acque di depurazione.
Il tutto nella speranza che, almeno un po’, piova.