CASTRIGNANO DEI GRECI – “Stavamo pranzando quando è arrivata una chiamata di mia sorella. Il signor Monte ha guardato il mio telefono e mi ha fatto innervosire. Prima l’ho colpito con il cellulare, poi con le mani“.
È così che agli inquirenti Josan Victor, badante 35enne di origini moldave, ha spiegato cosa sia accaduto domenica a mezzogiorno, quando si è reso responsabile del delitto di Fernando Monte, 80enne che accudiva da febbraio nella sua abitazione in via Trieste a Castrignano dei Greci.
“Non ho bevuto e non ho fatto uso di droghe – ha anche precisato – mi sono solo innervosito perchè ha guardato il mio telefono“. Poi una chiosa inquietante: “Ho cominciato a sentire quelle voci da almeno due settimane“.
Il badante è stato trovato all’esterno dell’abitazione completamente nudo e in stato confusionale dalla figlia della vittima, che ha raggiunto l’abitazione del padre alle 18.30. Nel vano cucina l’anziano era riverso a pancia in giù sul pavimento, con ecchimosi inequivocabili sparse su tutto il corpo. Il cellulare rotto e insanguinato del badante era ancora sul tavolo in un piatto. Nella stanza da letto dell’arrestato gli abiti sporchi di sangue erano chiusi in un sacchetto.
A confernare l’ipotesi omicidiaria, nell’immediatezza dei fatti, è stata l’ispezione cadaverica del medico legale Roberto Vaglio. Poi è arrivata la confessione sul posto dello stesso 35enne “che mai – ha riferito la famiglia – aveva dato segni di insofferenza che lasciassero presagire il peggio”.
Le indagini avviate subito dai militari sono coordinate dal Pubblico Ministero Luigi Mastroniani che ha disposto il fermo dell’uomo, assistito dall’avvocato Stefano Maggio. L’accusa mossa nei suoi confronti è di omicidio aggravato.