Attualità

La fontana di Melissano non verrà demolita. Almeno per ora

MELISSANO – Da oltre vent’anni fa bella mostra di sé – per modo di dire – in pieno centro. E’ la fontana addossata alla Chiesa Madre di Melissano. “Uno dei monumenti più brutti d’Italia”, così come scrisse Repubblica. “Un orrore, un crimine puro”, la definì invece il noto critico d’arte ed ex sottosegretario ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi. In un paio di decenni non si contano le invettive contro questa fontana riuscita a salire anche alla ribalta nazionale.

Il caso si è riaperto allorquando la Soprintendenza archeologica e di belle arti e paesaggio delle province di Brindisi, Lecce e Taranto ordinò all’Amministrazione Comunale di provvedere entro 30 giorni alla demolizione della fontana e al ripristino dello stato dei luoghi. Un provvedimento che è stato impugnato dal Comune di Melissano, rappresentato e difeso dall’avvocato Antonio Ermenegildo Renna.

E’ di queste ore la decisione della prima sezione del Tar di Lecce presieduta da Antonio Pasca, di concedere altri 90 giorni a carico di entrambe le parti per esibire una relazione di chiarimento, corredata di eventuali documenti. In particolare, i giudici hanno chiesto al comune di Melissano tutti gli atti e tutte le delibere di approvazione del progetto relativo alla realizzazione della fontana, con data di inizio e fine dei lavori e alla Sovrintendenza il riferimento burocratico e temporale relativo al vincolo di interesse storico-artistico apposto sul monumento. La vicenda tornerà nell’aula del Tar di Lecce il prossimo 6 novembre.

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