BRINDISI – Le classifiche nazionali restituiscono un dato allarmante a discapito dei cittadini di Brindisi che sono gli italiani che pagano la tassa dei rifiuti più alta d’Italia, immediatamente dopo Pisa. Un fatto gravissimo e preoccupante, soprattutto se si considera che il servizio svolto dalla società Teorema continua a presentare lacune non sopportabili e che il dato relativo alla raccolta differenziata è tornato ai minimi storici, sotto la mortificante soglia del 40%.
E’ come se si fossero compiuti degli ingiustificabili passi indietro che colpiscono direttamente chi ci abita in questa città. E ad aggravare questa sensazione vi è il fatto che degli oltre sette milioni di euro che la Regione Puglia sta distribuendo attraverso l’ecotassa, neanche un euro spetta a Brindisi che non può certamente essere annoverato tra i comuni virtuosi nel settore dei rifiuti.
Nei giorni scorsi proprio Teorema, insieme all’Amministrazione Comunale, ha presentato in teatro il nuovo sistema di raccolta che partirà a metà giugno, quindi con oltre otto mesi di ritardo rispetto all’avvio dell’appalto. Un fatto inaccettabile e che non trova alcuna giustificazione, soprattutto perché la stessa Teorema ha percepito quanto stabilito nel contratto e quindi il mancato avvio del piano di comunicazione e e di altre iniziative promozionali per efficientare il servizio andrebbe adeguatamente sanzionato.
E invece si fa finta di nulla e ci si affida alle scolaresche per far intendere che si punta sul coinvolgimento dei più piccoli per fare passi in avanti. Ma tutto questo avrebbe un significato differente se nel frattempo la stessa azienda si dotasse dei mezzi necessari per effettuare il servizio e invece questa carenza è una concausa del crollo della differenziata perché in una città sporca trovano più spazio coloro che le regole non vogliono proprio rispettarle.