BARI – La Regione una bozza di modifica alla legge l’ha mandata. Ora, bisogna capire se per i ministeri sarà sufficiente ad evitare l’impugnazione o se sarà la corte costituzionale a dire qual è l’interpretazione corretta della legge sul futuro dell’acqua. In tutto ciò, però, Anci è stata chiamata a spiegare come mai i comuni non si siano ancora arrivati per entrare nella società per azione a partecipazione totalmente pubblica, alla quale la Regione dovrà affidare il 20% delle quote di Aqp.
A riferire le problematiche riscontrate dai Comuni è stata la presidente di Anci Puglia, Fiorenza Pascazio: anzitutto l’incertezza derivante dall’impugnazione. Secondo fattore la necessità di chiedere un parere alla Corte dei Conti sulla costituzione della società veicolo e sulla compatibilità della legge con l’arto 5 del testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (d.lgsl. 175/2016), ossia se il percorso disegnato dalla legge sia esente dall’obbligo di motivazione analitica. Ma i Comuni, è stato detto, necessitano anche di approfondimenti, motivo per il quale il 22 se ne parlerà in assemblea con regione autorità idrica pugliese e aqp.
Intanto Aqp ha proceduto a preparare il passaggio azionario del 20 delle quote da distribuire ai comuni.