LECCE – Pantaleo Corvino, Direttore generale area tecnica dell’U.S. Lecce, sale in cattedra nel vero senso della parola, il re dei direttori sportivi italiani ha incontrato gli studenti del Corso di laurea in Diritto e Management dello Sport, nell’Aula 1 del Dipartimento di scienze giuridiche, presso il campus Ecotekne dell’Università del Salento.
Il direttore di Vernole è un costruttore di idee che prendono forma realizzando profitti e dunque danno vita ad un modello di calcio sostenibile. Ultimo esempio in ordine di tempo è Hjulmand il centrocampista acquistato per 170mila euro e ceduto per 20 milioni.
Nella rosa del Lecce tutti stanno crescendo come valore iniziando da Dorgu, così come gli altri giovani.
L’incontro intitolato “Ieri, oggi, domani: il metodo Corvino. L’evoluzione dello scouting in Italia” , introdotto dal giornalista Giuseppe Calvi, alla presenza del decano dei giornalisti sportivi salentini, Elio Donno, e di Giuseppe Palaia, storico ex medico sociale dell’US Lecce, è stato un momento di crescita professionale per coloro che sognano di diventare dei manager importanti nel mondo del calcio che è in continua evoluzione:
“È un evento che abbraccia due modi di lavorare anche se poi è racchiuso tutto in uno; il primo che ti vede direttamente impegnato e l’altro che è fuori da quello che è il tuo impegno che è lo scouting. Uno riguarda il modello. Ogni responsabile ha un suo modello che rappresenta delle linee guida che tendono allo sviluppo sia dell’atleta e sia dell’area tecnica di un club. Ogni responsabile conosce e mette in pratica il suo, è come dire che ogni strada porta a Roma e se uno arriva a Roma arriva e perché è la strada giusta. Però ognuno conosce la sua e poi la porta avanti. Più o meno in base ai risultati che che ottiene, sa che ogni ogni tanto va migliorata, va aggiustata perché a volte si possono formare delle buche e in un mondo ormai globalizzato, un mondo ormai in evoluzione, anche i modelli si devono evolvere e migliorare. Oggi gioco in casa, il più delle volte vado fuori, su richiesta, a parlare di quelle che sono le mie esperienze e di quello che è il mio modello di fare calcio, attraverso le mie linee guida”.