TAURISANO – Mercoledì si terrà l’autopsia sul corpo di Aneta Danelczyk, assassinata a Taurisano sabato scorso dal marito, Albano Galati, che nelle prossime ore sarà sottoposto all’interrogatorio di convalida del fermo davanti alla Gip Giulia Proto.
Intanto Galati, che subito dopo aver commesso l’omicidio ha chiamato il 113 per consegnarsi, continua a sostenere di non ricordare nulla. Al pubblico ministero Giorgia Villa, che ne ha poi disposto il fermo, ha riferito dei rapporti con la moglie parlandone al presente, come se fosse ancora viva. Titubante, confuso, completamente ignaro dell’accaduto: è apparso così il 57enne che qualche tempo fa – come confermato dal sindaco – si era rivolto alle strutture di assistenza psichiatrica della Asl di Lecce. Durante il primo interrogatorio l’uomo ha anche accusato un malore, perdendo i sensi e riportando una ecchimosi in testa in conseguenza allo svenimento.
Assistito dagli avvocati Luca Puce e Davide Micaletto nelle prossime ore sarà ascoltato nuovamente dalla giudice per le indagini preliminari. Intanto, si diceva, il primo esame esterno sul corpo della moglie ha rilevato almeno nove fendenti, inferti alla donna con un coltello da cucina con una lama lunga 19 centimetri. Sarà il medico legale Roberto Vaglio a definire ulteriori dettagli.
Il Comune intanto, tramite i Servizi Sociali, ha preso in carico i quattro figli della coppia, di cui uno minorenne.
Galati, secondo quanto trapela, il giorno dell’assassinio avrebbe agito sotto effetto dei fumi dell’alcol. Agli amici avrebbe riferito, in qualche occasione, di immaginare di uccidere la moglie: nessuno ha però pensato che lo avrebbe fatto veramente.
Strozzato dai problemi economici, era stato supportato dal Comune con i mezzi previsti dalla Legge. Al Cim si era rivolto spontaneamente. Da qualche tempo – secondo i testimoni – aveva lasciato l’abitazione di famiglia, per vivere altrove. Salvo farvi ritorno per uccidere la moglie, 22esima vittima di femminicidio nei primi due mesi e mezzo di quest’anno.
