BRINDISI – La vicenda Edison continua a rappresentare un motivo di forti tensioni nel territorio brindisino. Come è noto, una parte della città è scesa più volte in piazza per manifestare la propria contrarietà rispetto alla realizzazione di un deposito di GNL sulle banchine del porto commerciale di Costa Morena. Si contesta la localizzazione, così come si fanno presenti rischi dal punto di vista della sicurezza.
Preoccupazioni che nei mesi scorsi il consiglio comunale di Brindisi ha fatto proprie, approvando all’unanimità un documento con cui si chiedeva un riesame di tutto l’iter autorizzativo.
Nel frattempo e con due differenti note, il Consorzio Asi ha fatto rilevare che nel progetto presentato da Edison ed esaminato dalle autorità competenti in materia autorizzativa, non è stato rispettato il limite di sicurezza di trenta metri tra il muro di cinta del deposito ed il fascio di binari che collega la rete nazionale alle banchine del porto commerciale.
La legge impone che la distanza sia di trenta metri, mentre il progetto ne prevede solo cinque. L’Autorità di Sistema Portuale è scesa in campo sposando le tesi di Edison ed ha anche presentato un ricorso al Tar del Lazio chiedendo una sospensiva dell’efficacia delle note del Consorzio Asi. I giudici amministrativi non hanno concesso quanto richiesto, ma hanno fissato una udienza di merito a giugno e quindi in termini brevi. Al fianco dell’ente portuale si è costituita l’avvocatura dello Stato, mentre sono in tanti a richiedere che, sulla base proprio del documento approvato all’unanimità in consiglio, il Comune di Brindisi si costituisca al fianco del Consorzio Asi. Il sindaco Marchionna, però, ha già fatto sapere di non essere d’accordo e quindi la comunione di intenti tra maggioranza e opposizione è di fatto terminata. Al contrario della vicenda che invece riserva certamente altri colpi di scena.
