LECCE- A bordo di una jeep bianca, con uno sguardo ancora incredulo. Alle 7.15 di questa domenica 11 febbraio Michele Misseri ha lasciato il carcere di Lecce, dove ha scontato una pena di quasi 8 anni, con l’accusa di occultamento di cadavere. Lo zio di Sarah Scazzi è ritornato così libero, mentre in queste ore Avetrana è praticamente blindata, su ordinanza del sindaco Antonio Iazzi, al fine di evitare il cosiddetto “turismo dell’orrore”.
La giovane Sarah venne uccisa il 26 agosto 2010, quasi 14 anni fa. Un omicidio ancora oggi non chiaro, anche se secondo i giudici sarebbero state le due donne di casa Misseri (Sabrina e Cosima) a strangolare e uccidere la ragazza. Entrambe infatti sono state condannate all’ergastolo, nonostante si siano sempre dette innocenti. Al contrario di Michele Misseri che invece ha dichiarato, sin dall’inizio, di essere l’unico colpevole di questa terribile vicenda.
Infatti 40 giorni dopo la scomparsa di Sarah, fu lui a portare gli inquirenti in contrada Mosca, presso il pozzo dove fu ritrovato il cadavere della giovane. E lui disse di averla uccisa nel garage della sua casa in via Deledda, proprio in quell’abitazione dove tornerà da uomo libero, ma non immediatamente, così come ha fatto sapere il suo avvocato Luca La Tanza: “appena uscito dal carcere-ha detto- l’ho lasciato con una persona che lui conosce e non so dove sia andato. Inoltre ha palesato la volontà per un po’ di giorni di non voler parlare con nessuno”
Ricordiamo che in questi anni di prigionia Misseri ha preso anche la licenzia media e ha lavorato come falegname, riuscendo a guadagnarsi il titolo di detenuto modello e quindi uno sconto di pena. Ha anche scritto delle lettere senza risposta a Sabrina e Cosima, in cui ha continuato a chiedere perdono per averle accusate. Sembra vivere con un enorme senso di colpa, tanto da confessare al suo legale che non avrebbe voluto uscire, arrivando persino a dire che “si sentiva più libero dentro, mentre fuori al momento si sente ancora in gabbia”.