Cronaca

Ennesima aggressione in ospedale, “ma in pochi sporgono denuncia”. L’appello: “non abbiate paura”

LECCE – Da una parte una preoccupante escalation di aggressioni negli ospedali, dove il personale che lotta per garantire la salute altrui si ritrova insultato e malmenato. Dall’altra il paradosso che genera il cortocircuito: in pochi, tra le vittime di queste aggressioni, sporgono denuncia. E se i numeri nero su bianco non ci sono, l’allarme non esiste. Su questo la Prefettura è stata netta.

Il meccanismo, evidentemente inceppato, lo spiega senza giri di parole Marcello Antonazzo, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche a Lecce. Questo martedì sera al Pronto Soccorso del “Fazzi” si è verificata l’ennesima aggressione: un uomo, stando a quanto ricostruito dai presenti, stanco di aspettare il proprio turno si è scagliato contro un’infermiera, tirando un pugno e riducendo in frantumi il vetro divisorio del Triage.

All’arrivo del vigilante, subito allertato e accorso, l’aggressore si era volatizzato.

Sull’episodio, l’ultimo di una lunga serie, il sindacato Ugl arriva dritto al punto: “è una spirale di violenza – dice – che non accenna minimamente a diminure, bisogna inasprire le pene e trovare soluzioni che mettano in massima sicurezza i lavoratori“.

Il punto però è un altro: ci sarà pure la spirale e serviranno pure misure di tutela più stringenti – come rimarca il sindacato – ma se soltanto un operatore della sanità su dieci formalizza in Questura la violenza subita, allora ci si ritrova punto e a capo e il cortocircuito è servito.

Non abbiate paura – interviene il presidente Antonazzo – l’Ordine che rappresento ha già dimostrato di schierarsi in prima linea al fianco degli infermieri presi di mira, offrendo loro anche assistenza legale. Avere paura, temere ritorsioni è comprensibile – dice – ma questa battaglia di giustizia va combattuta insieme. Alcune delle richieste che abbiamo avanzato in Prefettura – ricorda – sono state accolte: c’è un numero diretto per contattare la Questura, ma il Posto Fisso delle Forze dell’Ordine che avevamo chiesto di avvicinare al Pronto Soccorso è ancora nella sua sede originaria. Anche questo passaggio sarebbe invece importante“.

Nel frattempo alcuni episodi di violenza che si sono registrati nei mesi scorsi nei Pronto Soccorso di Lecce e Gallipoli sono finiti in tribunale, con due indagati. A conferma di quanto una querela spiani la strada alla ricerca di giustizia. Strada, ad oggi, ancora in salita.

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