Attualità

Ex Ilva, in commissione Senato l’ora delle proposte

TARANTO – Lavoratori del siderurgico e dell’indotto, imprenditori, autotrasportatori, sindacati metalmeccanici e associazioni datoriali. I loro rappresentanti ribadiranno nella giornata di martedì 30 gennaio in commissione Industria in Senato ciò che migliaia di manifestanti hanno chiesto nel corteo unitario di lunedì davanti allo stabilimento di Taranto: no all’amministrazione straordinaria dell’ex Ilva in assenza di reali garanzie per i crediti delle imprese e per i lavoratori; chiusura definitiva di qualsiasi trattativa col socio privato Arcelor Mittal; messa in sicurezza degli impianti per scongiurarne lo spegnimento. Le audizioni in ufficio di presidenza prevedono anche gli interventi dei commissari straordinari dell’ex Ilva, del presidente della Regione Puglia e del sindaco di Taranto che formuleranno proposte per cercare di migliorare l’ultimo decreto legge dello scorso 18 gennaio.
E proprio nel giorno della protesta, segnali poco incoraggianti, come la lettera di licenziamento inviata per posta elettronica ad un operaio di una ditta sub-appaltatrice, una delle tante in difficoltà. Esaurita la cassa integrazione, dal 31 gennaio resterà a casa. Licenziamenti che dovrebbero interessare altri 7, 8 lavoratori.

In questo clima di tensione, Lucia Morselli e Acciaierie d’Italia continuano a non rispondere alle richieste di informazioni sugli impianti avanzate con urgenza venerdì da Invitalia (azionista pubblico di minoranza) e Ilva in amministrazione straordinaria (proprietaria degli impianti). Intanto è il 6 febbraio il giorno ultimo in cui Acciaierie dovrà rispondere alla lettera di Invitalia e dire se attiva direttamente l’amministrazione straordinaria perché c’è insolvenza, oppure se lascia che sia Invitalia, in forza di due decreti legge, a chiederla.

Infine, dopo i nomi dell’italiano Arvedi e dell’indiano Jindal, come possibili nuovi partner privati al posto di ArcelorMittal, si ipotizza l’ingresso del gruppo siderurgico ucraino Metinvest nella più grande fabbrica d’Europa.

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