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Parco offshore “Odra”, si tira dritto: avviata la procedura di impatto ambientale

OTRANTO – CASTRO – Per il parco eolico galleggiante Odra sono previsti più di 4 miliardi di euro di investimento: 90 turbine al largo della costa tra Otranto-Santa Cesarea e Castro, operative per 30 anni e con una produzione stimata pari a 4 miliardi di kwh/annui.

Sono i dati che ufficializza la società che ha presentato il progetto e che adesso annuncia che è stata avviata la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, “dopo oltre un anno – spiega – di studi e ricerche”. Il punto è che in quello stesso anno parallelamente i territori interessati dal progetto, ma anche i comuni limitrofi, hanno manifestato il proprio dissenso: quelle pale avrebbero potuto essere immaginate altrove e prima di arrivare all’iter di approvazione le comunità avrebbero dovuto essere coinvolte. Cosa che – hanno lamentato queste ultime – non è affatto avvenuta.

Cittadini, sindaci, amministratori a più livelli e ambientalisti sono scesi in strada a manifestare la propria contrarietà nel 2021 a Porto Miggiano, rispondendo alla chiamata a raccolta del Movimento Regione Salento.

Lo scorso aprile in consiglio regionale una mozione presentata dal Consigliere regionale Pagliaro ha sollecitato la Giunta ad esercitare il diritto di riserva, per preservare le aree di pregio nell’ambito del piano di gestione dello spazio marittimo. Un passaggio cruciale questo, l’unico in grado di preservare realmente i mari salentini dall’assalto di offshore periodicamente in atto.

E se è vero infatti che l’11 maggio, in risposta ad un’interrogazione di Pagliaro, l’Assessora al ramo Maraschi si disse pronta a sposare la battaglia a tutela dei mari, dall’altra parte è anche vero che le battaglie richiedono norme e limiti chiari, per scongiurare una vera e propria colonizzazione di coste e acque di pregio, la cui unicità è riconosciuta in tutto il mondo.

E arriviamo ad oggi. Con una nota ufficiale la società Odra Energia spiega di aver sottomesso al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e al Ministero della Cultura la documentazione per attivare il procedimento di Valutazione ambientale. Documenti che saranno resi disponibili nelle prossime settimane dai suddetti Ministeri per la consultazione da parte di tutti i soggetti interessati.

Intanto Odra continua a rimarcare con forza la bontà del progetto, parlando di “effetti positivi sull’approvvigionamento energetico nazionale, le economie locali e il fronte occupazionale. “La Partnership – scrive infatti – continuerà a lavorare su ulteriori opportunità di sviluppo locale, confrontandosi con i territori, gli stakeholder, gli esponenti delle industrie locali, le aree portuali e le associazioni di pesca”. Confronto, si diceva, ad oggi non ravvisato proprio da queste categorie. Il ché significa che la battaglia può dirsi, anche nel 2024, tutt’altro che conclusa.

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