BRINDISI – Non sarà semplice procedere con i lavori per la costruzione del terminale che Edison ha progettato per il porto di Brindisi. Intanto va detto che l’iter autorizzativo rischia di dover scontare altri passaggi, non fosse altro perché il Consorzio Asi ha chiarito le ragioni del proprio parere negativo in riferimento a questioni di carattere tecnico.
Bisognerà capire, a questo punto, se si potrà procedere ugualmente oppure se si dovrà attendere che qualcuno faccia chiarezza su alcuni punti.
In particolare, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di stabilire se realmente si può bypassare il limite di trenta metri di distanza che devono intercorrere tra binari ferroviari ed un insediamento con le caratteristiche del deposito di GNL. A quel punto chi si assumerà la responsabilità di scriverlo nero su bianco? Dalle cronache di ciò che è avvenuto fino a questo momento è ben chiaro che non lo farà il Consorzio Asi e probabilmente neanche l’Autorità di Sistema Portuale.
Qualcuno, poi, dovrà chiarire quante e quali limitazioni saranno imposte ai traffici portuali per la presenza del deposito e se le stesse saranno attive solo nel momento in cui ci sarà in porto una nave gasiera o anche durante l’attività di rigassificazione che si svolgerà praticamente a ciclo continuo, indipendentemente dalle operazioni di scarico del combustibile.
Edison, comunque, ha dato il via ufficialmente ai test per verificare le risposte geotecniche dei pali di fondazione del serbatoio di GNL. Si tratta di attività preliminari e propedeutiche alla realizzazione dell’impianto, anche se non costituiscono un vero e proprio avvio della costruzione dello stesso insediamento. Questa fase avrà una durata di due mesi e c’è da giurare che nel frattempo il vasto fronte del “no” al deposito si riorganizzerà con nuove forme di protesta che vanno ad aggiungersi ai ricorsi presentati in ogni sede giudiziaria competente.
Mimmo Consales
