TARANTO – E’ morto dopo l’impatto con un autobus il 19enne del Bangladesh con regolare permesso di soggiorno il cui cadavere, che presentava diverse ferite su tutto il corpo, è stato rinvenuto per strada mercoledì sera intorno alle 20 nella stazione dei bus al rione Croce di Taranto. La conferma è arrivata dopo che gli inquirenti hanno ascoltato alcuni testimoni, tra cui lo stesso conducente dell’autobus, e visionato le immagini degli impianti di videosorveglianza della zona. Un gesto volontario del ragazzo che avrebbe deciso di togliersi così la vita. In un primo momento si pensava che fosse precipitato dal viadotto che conduce sulla statale 106, ma la posizione in cui è stato ritrovato il corpo sarebbe troppo distante dal punto in cui è stato trovato il corpo del 19enne. A dare l’allarme sono stati alcuni passanti che hanno visto il giovane riverso per terra, in una pozza di sangue. Sul posto sono giunte le ambulanze del 118 e i poliziotti della Squadra Volante e della Squadra Mobile. All’arrivo dei soccorsi, però, per il malcapitato non c’era più nulla da fare: i medici non hanno potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso, probabilmente per la grave perdita di sangue. Dopo i rilievi condotti dalla Squadra Scientifica della Polizia sono partite le attività investigative: i poliziotti, guidati dal vice questore Cosimo Romano e coordinati dal pubblico ministero Remo Epifani, hanno ascoltato i racconti di alcuni testimoni e poi recuperato le immagini del sistema di videosorveglianza per cercare di trovare elementi per chiarire l’esatta dinamica dei fatti e fare piena luce sul decesso del 19enne. Un suicidio, dunque, un gesto disperato che ha portato un giovanissimo a porre fine alla sua esistenza.
