LECCE – Le parole di questa ragazza, che sta superando la malattia grazie all’eccellenza del centro leccese, la dicono lunga sulla gravità delle condizioni di chi arriva qui cercando una mano tesa.
Il consigliere regionale Paolo Pagliaro, nel corso del suo tour ispettivo nelle strutture Asl, ha fatto visita al centro DCA -Disturbi del comportamento alimentare- che si trova nel “vecchio Fazzi”.
Da quasi tre anni è impegnato costantemente su quella che ritiene un’emergenza: le cure per i casi più gravi di DCA. Disturbi che continuano ad aumentare e che colpiscono in età sempre più precoce le nostre ragazze, perfino sotto i dieci anni. Per i casi più gravi si rende necessario il ricovero, spesso i trattamenti durano mesi.
“Qui un’equipe specializzata opera già dal 1998 con grandissima competenza e umanità”.
Lo testimoniano gli stessi ragazzi in cura, che sono più di 70, e il loro genitori.
“Le famiglie oggi affrontano enormi disagi e sofferenze: alla lotta contro anoressia, bulimia e altri disturbi gravi si aggiunge il peso di dover andare fuori regione, in cerca di strutture residenziali”. I genitori che portano i figli a Lecce da tutte le altre province della regione e anche dalla Basilicata, prendono stanze nei b&b, a volte affittano appartamenti. Con costi enormi.
“Attualmente il centro offre attività ambulatoriale e day service, ma servirebbero interventi immediati per potenziarlo: più personale, visto che c’è una sola infermiera, arredi più idonei, sedie più confortevoli, riparare il muro del giardino che sta crollando.
È necessario, poi, realizzare un reparto acuti sub-intensivi apposito con dai 6 ai 9 posti letto nell’ospedale Vito Fazzi.
Pagliaro ha dato il via a questa battaglia nel 2021, con richieste di audizione, interrogazioni e mozioni, “ma sono caduti nel vuoto -racconta- gli impegni dell’ex assessore alla sanità Lopalco, il quale garantì che entro il 2021 sarebbe dovuto partire il centro di Lecce, dell’attuale assessore Palese, che assicurò lo stanziamento di 900mila euro per completare il centro e renderlo finalmente operativo. A giugno 2022 il direttore generale dell’Asl di Lecce annunciò l’avvio delle assunzioni di specialisti, infermieri, oss ed educatori dell’equipe medica, previste nel piano triennale di fabbisogno del personale approvato dalla Regione Puglia. Serve dunque la volontà politica di uscire da questo stallo. Al primo piano sono stati eseguiti lavori conclusi ormai da 10 anni. Tutto è pronto ma fermo a causa della mancanza di ascensori, scale di sicurezza e problemi di infiltrazioni al soffitto, ed altre criticità non previste a suo tempo. Ma di chi è la responsabilità? Per rimediare e rendere agibile il reparto è stato redatto un progetto da un milione di euro, che ci sembra per la verità eccessivo, e che ci verrà consegnato lunedì prossimo in Commissione Sanità, nell’audizione convocata dal presidente Vizzino su mia richiesta. Mi aspetto un chiarimento sugli ostacoli che rallentano l’attivazione di questo centro di ricovero, e soluzioni rapide per superarli. Porteremo in III Commissione anche i rappresentanti delle associazioni dei familiari di questi ragazzi, che non possono essere lasciati soli a fronteggiare questo dramma”.