SAN CATALDO – La lunga e affascinante storia del Porto di Adriano cozza prepotentemente con queste immagini recenti. Questa porzione di spiaggia della marina di San Cataldo fa da scrigno ad un sito archeologico ancora tutto da scandagliare. Se la vista dall’alto è suggestiva e mozzafiato, queste altre immagini fanno tristezza e raccontano di un luogo abbandonato a se stesso. Il porto di Adriano merita un progetto di recupero e valorizzazione complesso e approfondito e invece questo è lo stato attuale dei luoghi. Serve un intervento non solo conservativo ma di recupero a tutto tondo come è stato più volte detto e scritto. In passato hanno fatto discutere gli atti vandalici compiuti, era l’agosto del 2020 quando apparvero scritte fatte con bombolette spray, adesso lo sdegno arriva per l’abbandono in cui versa la zona. Per il bene, risalente al secondo secolo dopo cristo, si auspica da tempo un recupero e restauro completo, partendo da un progetto di messa in sicurezza di quanto attualmente è salvo e prevalentemente sommerso dal mare. Un tema, questo, affrontato in Commissione Cultura in Consiglio Regionale qualche tempo fa su richiesta del Consigliere paolo Pagliaro, alla presenza di tutti gli attori istituzionali chiamati in causa e delle associazioni locali da sempre impegnate a salvaguardia del patrimonio storico, artistico e culturale. Serve lo sforzo corale delle istituzioni, a livello centrale e locale, stanziando risorse economiche congrue e mettendo in campo capitale umano qualificato. Mareggiate , erosione costiera, incuria e atti di vandalismo, mettono in pericolo uno dei più importanti siti archeologici del Salento. I resti di epoca romana risalgono al II secolo dopo Cristo e vederli in questo stato non è accettabile.
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