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Per chiudere un occhio sugli illeciti, soldi e favori a funzionari e carabinieri: ai domiciliari due imprenditori

GALLIPOLI – Per garantirsi che chiudessero un occhio sugli illeciti legati alle proprie attività turistico-ricettive, due imprenditori radicati a Gallipoli avrebbero pagato profumatamente funzionari e tecnici pubblici, offrendo anche pranzi e cene, assumendo alcuni dei loro parenti nei propri resort e B&B. Lo avrebbero fatto godendo della protezione e delle soffiate di due carabinieri.

Con le ipotesi di associazione per delinquere e reati edilizi ed ambientali, scattano i domiciliari per due imprenditori: si tratta Emanuele Piccinno, di Gallipoli, e Cesario Faiulo, di Presicce-Acquarica.

Le misure cautelari arrivano al margine delle indagini condotte dai finanzieri della Compagnia di Gallipoli dal 2019 ad oggi e coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce. I provvedimenti portano la firma del gip Marcello Rizzo.

Le attività dei due imprenditori finiti nei guai – un locale e un resort a Gallipoli e un b&b a Porto Cesareo – sono finite sotto sequestro. Gli approfondimenti investigativi avrebbero fatto emergere abusi edilizi perpetrati in zone soggette a vincolo paeseaggistico, oltre all’ipotesi di reato di lottizzazione abusiva.

Illeciti perpretrati, stando all’ipotesi accusatoria, anche grazie alla protezione di due carabinieri operanti nella zona e per i quali è scattata l’interdizione e il divieto di dimora a Gallipoli. Accedendo ai sistemi informatici, avrebbero rivelato informazioni coperte dal segreto d’ufficio, sempre in cambio di utilità: soffiate sulle indagini in corso e avvisi preventivi sui controlli che avrebbero interessato le attività, cosicché tutto fosse sistemato a puntino. Le misure restrittive scattate nei loro confronti sono state eseguite nelle scorse ore dai finanzieri del Comando provinciale di Lecce in collaborazione con l’arma dei Carabinieri.

Per altre quattro persone, tra imprenditori e professionisti del settore edile, è scattata l’interdizione dalla propria attività, dacché considerati coinvolti nel giro d’affari illecito.

Gli indagati dovranno rispondere a vario titolo delle ipotesi di reato di associazione per delinquere, reati contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, accesso abusivo a sistema informatico e reati edilizi ed ambientali.

E.F.

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