Cantieri aperti. E mai chiusi. Tanti, troppi. Come quello di viale Oronzo Quarta, ultimo tratto provenendo dalla stazione ferroviaria, dopo aver attraversato viale Gallipoli e prima di entrare nel borgo antico, a due passi dal Convitto Palmieri. Gli scavi a cielo aperto, fermi ormai da quasi un mese, creano disagi. Ai turisti con trolley e valigie al seguito, ma anche a proprietari di esercizi pubblici, residenti e titolari di studi professionali
Una situazione, che in tanti, definiscono intollerabile. Perché quei cantieri lasciati a metà non sono un buon biglietto da visita per una città a vocazione turistica come Lecce e perché è inammissibile, dicono, avviare un cantiere in piena estate e lasciarlo inattivo senza alcun preavviso
E’ questa un’altra fotografia di viale Oronzo Quarta, dove una transenna posizionata all’incrocio con via don Bosco vieta l’ingresso alle auto nel piazzale antistante la stazione ferroviaria, anche questo cantierizzato per lavori di riqualificazione, costringendo viaggiatori e turisti ad arrancare a piedi con bagagli al seguito sotto il sole cocente di questi giorni.
I turisti si guardano attorno, e anche se straniti non perdono l’occasione per scattare un selfie da inviare ad amici e parenti. Con una dedica: Siamo a Lecce, saluti e scavi