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D’Aversa si presenta: “Ho grande entusiasmo, non vedo l’ora di iniziare”

LECCE (di Carmen Tommasi) – Entusiasmo, voglia di fare bene e di vivere al massimo questa nuova avventura nel Lecce per Roberto D’Aversa, neo mister giallorosso, che è stato presentato nella sala stampa del “Via del Mare” dal presidente Sticchi Damiani, dal direttore Pantaleo Corvino e dal diesse Stefano Trinchera.

IL PRESIDENTE – Il numero uno di Via Colonnello Costadura ha parole al miele per l’allenatore, 47enne con origini pescaresi, che ha firmato un contratto di un anno più opzione per il secondo: “Ringrazio Baroni e il suo staff, auguro loro le migliori fortune. Adesso partiamo da un nuovo ciclo che ci ha visto ripartire per tre anni dalla nostra area tecnica e poi abbiamo scelto il tecnico giusto per la nostra politica. Rappresenta un uomo da Lecce per valore e principi. Lo apprezzo molto, anche come allenatore. Diamo tutto il supporto possibile ai nostri allenatori e per Roberto arriverà il nostro supporto che va oltre lo stato d’animo del momento. Siamo una società in espansione che propone dei giovani sconosciuti. Ha tutte le caratteristiche per portare sul campo la visione del nostro calcio. Sarà una pagina che portò sempre nel cuore, con la speranza che arrivino anche i risultati”. 

IL DIRETTORE – Corvino è molto soddisfatto e pieno di entusiasmo per la scelta fatta: “Iniziamo un altro ciclo, ringrazio Baroni. Vogliamo dare il meglio di noi stessi. Vogliamo dare continuità al modello che è stato vincente e magari con qualche variante. La nostra prima scelta è stata lui. Lo conosco da vent’anni e lo stimo come uomo, non solo come tecnico”.

ECCO IL MISTER – Ed ecco che l’ex Parma e Samp, nato a Stoccarda, si presenta con grande emozione: “Ringrazio il presidente, il cda e il direttore Corvino. Vengo qui con grande entusiasmo e non vedo l’ora di mettere le scarpe per iniziare. Questo è un club moderno e un esempio per tutti. Ho accettato subito, senza pensarci due volte e non vedo l’ora di iniziare”.

IL MODULO – Poi, parla anche dello schieramento tattico  e spiega che ci potrebbe essere qualche piccola novità: “Si parte da una situazione di 4-3-3, dove la variante che ci può essere è il vertice alto e basso. Può diventare anche un 4-2-3-1 in alcune fasi di gioco. Ma ciò che conta è l’interpretazione e non i numeri. Lavorare con i giovani è molto importante, stimolante, ed entusiasmante. Abbiamo le idee chiare sulla rosa a disposizione. Ciò che conta è la determinazione”.

SMS ALLA PIAZZA – I tifosi del Lecce possono essere sicuramente il valore aggiunto per la squadra: “La tifoseria è fondamentale e non è facile trovare una piazza così. Ricordo ancora l’esultanza a Monza per la salvezza. Lo scorso campionato è stato molto equilibrato e difficile. L’anno del Covid a Parma per me è andato bene e  spero che possa essere lo stesso qui a Lecce. Dermaku e Di Francesco li conosco e mi conoscono già”.

NESSUN DUBBIO –  Lecce sembra essere la scelta giusta: “La cosa che mi fa stare sereno è il club sano,  il presidente e tutti i soci, sono una famiglia perbene. Nel calcio italiano, si sa,  possono arrivare delle richieste per dei calciatori ed è giusto che accada. Ma sul mercato abbiamo le idee ben chiare”.

I BABY – I giovani sono un aspetto importante per il Lecce e in ritiro con la prima squadra partirà anche qualche elemento della Primavera di Coppitelli: “Ho visto qualche gara della Primavera, in particolare quella con la Samp, ma aspetto di vederli sul campo. Mi ha colpito più di qualcuno e verrà in ritiro con noi. Devono pensare ad arrivare, non di essere già arrivati. Devono vivere lo spogliatoio”.

LA DIFESA E CORVINO – Infine, parla anche dell’importanza della fase difensiva, ma non solo: “Spesso le squadre che vincono sono quelle che hanno la migliore difesa, ma ciò non significa essere rinunciatari. Corvino? È sempre quello di vent’anni fa. Non è cambiato per nulla. Ci siamo conosciuti all’epoca quando mi prese a Casarano: il rapporto non durò tanto, facevo il militare e tutti i giorni andare con la macchina fino a Napoli era un caos. Andai a giocare a Monza dove vincemmo il campionato. Quando sono andato via, me lo sono trovato dietro la scrivania e mi ha urlato di tutto e di più, mi fece lasciare anche qualche stipendio (sorride e ironizza, ndr). I risultati che porta a casa sono il frutto del lavoro quotidiano”.

E Corvino, intervine: “Urlai perché volevo fare un tridente importante: Di Cesare, D’Aversa e Miccoli punta centrale: mi girava un po’ perderlo, dopo averlo portato dal Milan al Salento dopo una lunga estate”.

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