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Rapporto Gimbe: Post covid, Puglia recupera 83% prestazioni

PUGLIA – È una ben magra consolazione, visto che le liste d’attesa restano chilometriche e insostenibili, ma secondo il Rapporto Gimbe in Puglia, nel 2022, la percentuale di recupero delle prestazioni sanitarie dopo la pandemia Covid è stata pari all’83%, sopra la media nazionale ferma al 65%.
Nonostante i gravi problemi dovuti alla carenza di personale, il monitoraggio della fondazione Gimbe fotografa la percentuale di recupero dei ricoveri chirurgici programmati al 70% (a fronte del 66% della media italiana). Ancora più alta, al 90%, la percentuale di recupero degli inviti a screening oncologici in Puglia (l’Italia raggiunge in media l’82%); il recupero delle prestazioni di screening oncologico è pari al 80% (Italia al 67%); il recupero delle prestazioni ambulatoriali è pari al 70% (rispetto alla media nazionale del 57%).
Un risultato ottenuto anche grazie alla decisione di coinvolgere le strutture private accreditate, evidenzia Gimbe.
Ma intanto, con la penuria di medici, infermieri e oss che si acuisce in estate per la maggiore pressione soprattutto sul sistema dell’emergenza-urgenza e per le ferie da garantire agli operatori, i tempi d’attesa per visite specialistiche e prestazioni diagnostiche nelle strutture pubbliche si allungano a dismisura. E dunque, chi può paga; chi non può, rinuncia a curarsi.

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