LECCE- In tutta la Puglia, tra cementificazione e abbandono, si contano ad oggi 158.695 ettari di terra “divorati”, di cui 500 soltanto nell’ultimo anno.
Nonostante questo, con i suoi 245mila ettari di aree naturali protette, la nostra si conferma tra le regioni piĂą green d’Italia.
Sono i due volti del territorio fotografati – con numeri alla mano – da un report di Coldiretti, nella giornata mondiale dell’Ambiente istituita dalle Nazioni Unite il 5 giugno.
Tra cemento e abbandono della superficie agricola potenzialmente utilizzabile, il rischio frane alza il passo su un territorio via via meno ricco e più fragile. A ciò si aggiungono poi i cambiamenti climatici, con eventi estremi e improvvisi come nubifragi, grandinate e trombe d’aria che si alternano a lunghi periodi siccitosi.
Basti pensare che nella sola provincia di Lecce il rischio idrogeologico ricade sull’81% dei comuni.
Soltanto note negative nella giornata piĂą green dell’anno? Assolutamente no.
Con le sue 632 specie autoctone vegetali a rischio di estinzione e i suoi 245mila ettari di aree naturali protette, la Puglia è annoverata comunque tra le regioni più green d’Italia, che però è a forte rischio idrogeologico e di desertificazione.
Sono i prodotti DOP, DOC E IGP a salvaguardare un primato che sa di speranza e che deve essere salvaguardato, perché i rischi non abbiano la meglio sulle potenzialità che rendono unico il territorio.