Attualità

Turisti spagnoli all’Aeroporto del Salento: ad accoglierli il deserto

BRINDISI- Un nuovo imbarazzante capitolo si aggiunge al dossier sulla carenza di collegamenti pubblici con l’Aeroporto di Brindisi. A raccontarlo è un utente leccese, sbarcato tre sere fa alle 23 a Brindisi con il volo proveniente da Madrid. Lui, abituato e purtroppo rassegnato alla condizione di isolamento dello scalo brindisino, ha registrato con mortificazione lo smarrimento dei turisti spagnoli che si sono trovati spaesati, senza un cartello, senza indicazioni, senza accoglienza, senza mezzi di trasporto se non il bus delle 23.50, con la prospettiva di cinquanta minuti di attesa.
“Ho visto aeroporti nei più remoti Paesi ma, nonostante ciò, erano organizzatissimi. Qui da noi – denuncia – siamo costretti a prendere i transfer privati o a lasciare la macchina nei parcheggi a pagamento sempre più cari, che sono un vero salasso. Ma questo molti politici non lo possono sapere perché vengono accompagnati dai loro autisti e non affrontano alcun disagio”.
Appena il bus delle 23.50 è arrivato a Lecce, in piazzale Carmelo Bene – continua il racconto – “i turisti spagnoli hanno trovato la desolazione: neanche un taxi, non la cartellonistica, sbandati alle panchine, il nulla”.
Eppure al Comune di Lecce, seppur in dissesto, basterebbe poco per apportare piccole ma importanti migliorie: realizzare stalli con totem e cartelli informativi sull’offerta dei mezzi pubblici; installare una sbarra di accesso con tessera magnetica abbinata allo stallo previo pagamento, in modo da evitare ingressi abusivi; prevedere una fermata taxi fuori dalla zona bus; installare macchinette automatiche per l’erogazione dei biglietti SGM e per i bus che portano in aeroporto (oggi occorre andare in un bar a cento metri per acquistare il ticket di viaggio cartacei, mentre nei Paesi evoluti si utilizzano le tessere magnetiche). E poi, bisognerebbe riorganizzare gli spazi di manovra dei bus e rendere più visibile la segnaletica orizzontale, per distinguere i percorsi pedonali per i bus urbani ed extraurbani da quelli di collegamento con l’aeroporto. Piccoli passi che non richiedono grandi risorse, ma che potrebbero produrre un cambiamento notevole in termini di civiltà e servizio agli utenti.

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