LECCE – Lavori fermi da diversi mesi. Non ci sono i soldi. Il ribaltamento della stazione ferroviaria di Lecce è al palo. In attesa che Palazzo Carafa riesca a reperire le risorse utili per far ripartire gli interventi previsti. All’appello – per così dire – mancano due milioni e mezzo di euro.
Ma cosa è accaduto? Colpa dei prezzi dei materiali schizzati all’inverosimile e che hanno finito per far saltare il quadro economico.
Il progetto – che chiama in causa il Comune di Lecce come ente attuatore e Fse e Rfi per la loro competenza – è stato finanziato grazie ai Fondi Cipe
Due gli interventi previsti: il ribaltamento della stazione ferroviaria e il rifacimento del piazzale antistante l’attuale stazione, finanziato con le economie del primo con un milione e mezzo di euro.
La vicenda è finita in Commissione consiliare dei Lavori Pubblici di Palazzo Carafa. Le prime difficoltà risalgono all’ottobre del 2021 quando emergono problemi geologici e geotecnici che costringono l’impresa appaltante a richiedere una perizia suppletiva di variante. Ma l’iter si blocca. Perché nel frattempo i prezzi dei materiali sono arrivati alle stelle. Un problema serio per Palazzo Carafa. “Nel quadro economico del progetto – ha spiegato l’ingegnere Gianni Dell’Anna, funzionario del Comune di Lecce – non sussistevano condizioni per onorare la norma statale del maggio 2022 che prevede il ritorno alle imprese per l’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione”.
Come si fa a uscire da questa situazione d’impasse? “E’ assurdo che non vi sia la possibilità di completare quest’opera”, ha sottolineato la senatrice Adriana Poli Bortone tirando in ballo l’eventuale ricorso ai fondi del Pnrr. Un’opzione esclusa a priori da Palazzo Carafa. “Quel Piano – ha spiegato Dell’Anna – non cofinanzia lavori già in esecuzione”. Ma potrebbe aprirsi uno spiraglio: “Operare una riduzione del programma costruttivo”, stralciando così l’intervento di variante. In questo modo si dovrebbe realizzare un progetto ex novo che potrebbe trovare una nuova fonte di finanziamento. “Magari – come ha auspicato la senatrice Poli – attraverso una interlocuzione con la cabina di regia del Pnrr”. Ipotesi, solo un’ipotesi. Almeno per il momento. Nella speranza che il ribaltamento della stazione ferroviaria non diventi una chimera.