SALENTO- Controlli continui sulla filiera della pesca da parte della Capitaneria di porto di Gallipoli. Dopo i diversi sequestri operati negli ultimi dieci giorni, circa 1300 ricci di mare erano stati sequestrati con conseguenti 5 verbali amministrativi elevati per un totale di 18000 euro, i militari hanno stavolta puntato le attenzioni su Nardò. In particolare è stato colto in flagranza un venditore abusivo di ricci di mare in località Sant’Isidoro. Dopo l’identificazione, è stato sequestrato il prodotto ittico pronto alla vendita, circa 350 ricci ed è stata elevata una sanzione amministrativa di euro 4000 per aver messo in commercio il prodotto ittico proveniente dalla pesca sportiva. I ricci, posti sotto sequestro, sono stati rigettati in mare in quanto ancora allo stato vitale. Il secondo intervento ha riguardato la verifica della tracciabilità del prodotto ittico detenuto questa volta all’interno di un esercizio commerciale. Al termine del controllo sono stati posti sotto sequestro 25 kg di prodotto non tracciato ed è stato elevato un verbale amministrativo pari a 1500 euro. Costantemente impegnati a tutelare l’ambiente marino e la sua biodiversità e a controllare tutta la filiera della pesca, la Capitaneria di porto di Gallipoli invita tutti i consumatori e gli esercenti di attività commerciali ad acquistare solo prodotti ittici di cui sia certificata la tracciabilità e per la quale sia comprensibile l’etichetta, che deve contenere tutte le informazioni obbligatorie. L’acquisto da venditori non autorizzati, oltre a favorire il depauperamento della fauna marina, infatti, comporta rischi per la salute.
Un sequestro che giunge quando, ricordiamo, che a breve entrerà in vigore la legge regionale, primo firmatario della proposta il consigliere Paolo Pagliaro, che vieta la pesca dei ricci nelle acque pugliesi per tre anni, ma comunque nel frattempo valgono i limiti di quantità del pescato, massimo mille ricci per i pescatori professionisti e 50 esemplari per i pescatori sportivi. Le attività di controllo della guardia costiera proseguiranno con lo scopo di preservare e tutelare gli habitat e garantire che sulla filiera della pesca circolino merci prodotte lecitamente e tracciate.
post precedente
post successivo