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Gli schiavi del fotovoltaico: condanne per 90 anni di reclusione

LECCE/BRINDISI – Per aver ridotto in schiavitù per anni cittadini extracomunitari nei campi fotovoltaici del Leccese e del Brindisino, in 7 sono stati condannati a 90 anni complessivi di reclusione: si tratta di amministratori e capi-cantiere di origine spagnola e colombiana della Tecnova Srl, azienda italo-spagnola ormai fallita che aveva sede a Brindisi. Hanno incassato singolarmente condanne che vanno dai 10 ai 18 anni di carcere.

In mattinata a dare lettura della sentenza nell’aula bunker del carcere di Lecce è stato il Giudice Pietro Baffa, che presiede la Corte d’Assise.

L’indagine è partita nel novembre 2010 dalla Procura di Brindisi dopo le denunce di alcuni dei lavoratori che operavano nei cantieri di fotovoltaico sparsi tra le province di Lecce e Brindisi.

Secondo l’accusa, i responsabili della società avrebbero assunto cittadini extracomunitari privi di permesso di soggiorno favorendo la loro permanenza irregolare in Italia e facendoli lavorare in condizione di asservimento, assimilabile alla schiavitù appunto. I lavoratori, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, erano costretti a lavorare fino a12 ore al giorno per due euro l’ora, in condizioni disumane, sfidando il sole cocente e gli acquazzoni.

Gli approfondimenti investigativi sono stati condotti dalla Direzione distrettuale Antimafia di Lecce e il 20 aprile del 2011 confluirono in quindici arresti eseguiti dalla Squadra Mobile di Lecce e della Guardia di Finanza di Brindisi.

Ad essere assolti per non aver commesso il fatto sono: Manuela Costabile, all’epoca dei fatti responsabile amministrativa della società; Cosima De Michele e Marco Damiano Bagnulo, nelle vesti di titolari dello studio di consulenza che avrebbe indicato alla Tecnova i lavoratori stranieri poi “arruolati” nei campi.

L’assoluzione è arrivata anche per Tatiana Tedesco e Annamaria Bonetti, collaboratrici dipendenti dell’ufficio brindisino della Tecnova.

Nel processo si contano ben 300 parti civili, tra lavoratori, associazioni e sindacati: riceveranno il risarcimento danni. A rappresentarle, tra gli altri, gli avvocati Salvatore Centonze, Marco Pezzuto,Giuseppe Milli, Francesco Spagnolo, Alessandro Stomeo, Maurizio Scardia, Americo Barba, Francesca Conte.

E.FIO

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