SALENTO – Lo stop delle assunzioni da parte della Regione Puglia rischia di alzare un polverone e, soprattutto, di alimentare nuove emergenze nella sanità leccese. Ma intanto occorre fare i conti con la realtà economica. Un quadro a tinte fosche. Il buco si aggira sui 450 milioni di euro. Per far fronte a questo consistente disavanzo la Regione punta a riqualificare e razionalizzare i costi.
Il blocco delle stabilizzazioni da parte di Sanitaservice, eccezion fatta per il 118, è figlio di questa impostazione, una via obbligata per cercare di coprire l’enorme deficit. Ma il provvedimento regionale ha fatto scattare la reazione dei sindacati che hanno proclamato lo stato di agitazione
Ecco spiegato anche lo stop ai 60 ausiliari di Sanitaservice, ex Oss defenestrati dalla Asl di Lecce. Il giudice del lavoro del Tribunale di Lecce, ha rigettato il ricorso d’urgenza (ex articolo 700) con il quale gli interessati chiedevano di esercitare il diritto di precedenza per essere assunti a tempo indeterminato dall’Azienda sanitaria locale. Ma la battaglia delle organizzazioni sindacali non si ferma. “Chiederemo l’assunzione nella Asl”, ha detto il segretario regionale Francesco Perrone che ha già sollevato il problema al direttore generale della Asl Lecce, Stefano Rossi.