BRINDISI – Il Comune di Brindisi ha approvato ed effettuato la planimetria unica per i monitoraggi ambientali presso la discarica di Autigno, attualmente non in esercizio, così come richiesto espressamente da Arpa Puglia.
E’ stata approvata ed effettuata la planimetria unica per i monitoraggi ambientali presso la discarica di Autigno di Brindisi, a seguito di espressa richiesta da parte di Arpa Puglia, avvenuta l’8 novembre scorso. Il Comune di Brindisi, dunque, ha elaborato un elenco di attività da svolgere per il monitoraggio e le indagini ambientali di tutte le matrici ambientali presenti all’interno del sito. La campagna di monitoraggio si è regolarmente svolta tra dicembre 2022 e gennaio 2023, con attività in campo di campionamento delle matrici ambientali, attraverso attività di prelievo di campioni a norma di legge, dai pozzi di percolato, pozzi spia e piezometri, vasche di raccolta acque meteoriche, bacini affioranti e pozzi di estrazione del biogas. Tali attività della discarica comunale di Autigno, che ricordiamo non in esercizio, hanno anche il fine di determinare il trend ambientale temporale evolutivo del sito stesso.
L’Amministrazione Comunale di Brindisi è proprietaria dell’area ubicata in contrada Autigno, in prossimità del limite Est dell’agro comunale di San Vito dei Normanni, raggiungibile dalla strada Statale 7 Taranto–Brindisi, svincolo Mesagne–San Vito dei Normanni o dalla Strada Provinciale 1 bis Brindisi–San Vito dei Normanni, svincolo Serranova, direzione Mesagne. Il sito ospita una discarica di rifiuti solidi urbani, entrata in esercizio il 7 luglio del 2000, ma dal 2015 non più in funzione, inserita in un contesto ambientale compromesso e caratterizzato da diversi insediamenti. E’ in programma un incontro politico-istituzionale, esteso a tutte le Amministrazioni interessate, per definire congiuntamente le misure più opportune e necessarie a traguardare positivamente il finanziamento tramite fondi del PNRR riconosciuto al Sito di Autigno, nell’ambito del Piano d’azione per la riqualificazione dei siti orfani.
Tommaso Lamarina
