Attualità

Terremoto in Turchia, rientrata l’allerta tsunami in Puglia

BARI – E’ durata 4 ore l’allerta tsunami in Puglia. Alle 3 di questa notte, infatti, poco dopo il sisma di magnitudo 7,9 tra Siria e Turchia che ha raso al suolo interi quartieri e sta causando centinaia di vittime, in Italia i sistemi di rilevamento del Centro allerta tsunami e dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno iniziato a dare segnali preoccupanti per le coste italiane e in particolare per quelle pugliesi, siciliane e calabresi.

E’ scatta, dunque, l’immediata allerta rossa per pericolo di maremoto a cominciare da Gallipoli dove alle 6,40 il livello di allarme era massimo. Ma per tutta la costa pugliese il pericolo è stato alto sino al cessato allarme delle 7,15. Il maremoto, infatti, ha spiegato la Protezione civile consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d’acqua. Ma l’allerta indica la “possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di solo 0,5 metri di altezza – viene sottolineato – può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti”.

Ecco perché la Protezione civile nazionale ha subito diramato nelle sedi regionali la raccomandazione ai cittadini allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali.
Le Prefetture della Puglia, dunque, hanno disposto misure immediate: sono stati attivati e allertati i Comuni con le relative reti locali di protezione civile, è stata sospesa la circolazione dei treni e sono stati chiusi tratti di strada come quello della SS16 che costeggia la zona di Torre Guaceto, la più vicina al mare.

La circolazione dei treni è ripresa non appena è stato diramato il cessato allarme dalla Protezione civile, mentre Anas e Polizia stradale hanno mantenuto la chiusura del tratto della SS16 per buona parte della mattinata, deviando il traffico delle auto dalla viabilità di servizio nel tratto di strada verso sud che costeggia più l’entroterra.

 

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