BARI – Uno stato di agitazione, un allarme gravissimo e un sollecito continuo alla Regione. Ma la situazione in cui versa la categoria dei medici di base non cambia e non ci sono segnali di miglioramento all’orizzonte. Ecco perché la Fimmg ha deciso di convocare in tutte le province pugliesi, in contemporanea, l’assemblea generale per sabato prossimo.
“A due mesi dalla proclamazione dello stato di agitazione – spiega il segretario regionale Donato Monopoli – perdurano infatti il silenzio assordante della Regione ma anche le criticità da tempo denunciate da Fimmg”.
E queste criticità, lo ricordiamo, riguardano la burocrazia definita dalla categoria “asfissiante”, perché gravata da continue e nuove incombenze che, spesso, sono a macchia di leopardo da Asl a Asl e persino nei singoli distretti. A questo poi, si aggiunge la costanza crescita del bisogno di salute dei cittadini e del carico di lavoro per i medici, dovuti non solo ad una popolazione che invecchia sempre più, ma anche dalla pandemia che non allenta la morsa. In questo contesto – denunciano i medici – “un sistema sanitario regionale fortemente disaggregato e disorganizzato, caratterizzato dal fenomeno delle liste d’attesa, si scarica inevitabilmente sulla medicina generale che è e resta l’unico sistema di accesso libero alle cure”.
Non sono tralasciati nemmeno la scarsa sicurezza dei camici bianchi, tema mai risolto recentemente tornato alla ribalta, come la atavica carenza di medici che sta mettendo in crisi l’intero sistema: 118, continuità assistenziale e medicina di famiglia incluse.
Nelle assemblee saranno decise le ulteriori azioni da intraprendere giacché, ormai è evidente, non c’è nessuna intenzione di interrompere la mobilitazione sinché non arrivi qualche risposta, nazionale o regionale che sia.
