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Inchiesta “Re Artù”, in 23 rischiano il processo. Regione e SanitaService parti civili

LECCE – Operazione “Re Artù” sul presunto scambio di favori tra politica e sanità: questa mattina in aula bunker udienza preliminare per i 23 imputati: per tutti il pm Alessandro Prontera aveva chiesto il rinvio a giudizio. Rischiano tutti il processo. Oggi alle 9.30 i legali difensori sono comparsi davanti al Gup Sergio Tosi, sarà quest’ultimo a decidere nei prossimi giorni le sorti dei rispettivi assistiti. Per l’udienza, in tarda mattinata, è stato stabilito un rinvio con aggiornamento al 31 gennaio prossimo.

Intanto a costituirsi parte civile sono state la Regione Puglia e Sanità Service.

Tramite i propri legali, gli avvocati Giuseppe Fornari e Salvatore Corrado, l’ex assessore regionale al Welfare Totò Ruggeri – ristretto ai domiciliari – ha chiesto e ottenuto di poter tornare a lavorare: potrà farlo nelle sue aziende 4 ore al giorno per 4 giorni alla settimana.

Tra gli imputati di spicco, lo ricordiamo, ci sono l’ex consigliere regionale Mario Romano e il figlio Massimiliano; il dg della Asl di Lecce Rodolfo Rollo (sospeso per un anno per effetto dell’inchiesta); il sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi (ad ora in carcere per effetto dell’inchiesta Hydruntiade), il sindaco di Scorrano Mario Pendinelli, l’ex sindaco di Alliste Antonio Renna e la direttrice del “Panico” di Tricase, suor Margherita Bramato.

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