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Covid, anche la mente incassa il colpo: “il bonus psicologo non basta”

LECCE – L’allarme era già nei numeri stilati a marzo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: soltanto nel primo anno della pandemia da Covid 19 i soggetti affetti da ansia e depressione sono aumentati del 25%. Un dato che fa il paio con quello locale, certificato dal direttore del dipartimento di Salute Mentale a Lecce, il dottor Serafino De Giorgi. Ad aver accusato il colpo sono stati soprattutto i giovani.

C’è però l’altra faccia della medaglia, questa volta positiva: i disturbi legati all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti sono diminuiti.

Il tema è al centro della tre giorni che, fino a questo sabato, chiama a raccolta gli esperti del settore nell’hotel President a Lecce. Tra evidenze scientifiche, risultati e nuove sfide, un concetto deve essere chiaro: sulla mente non si può e non si deve intervenire soltanto in emergenza. Ecco perché l’appello lanciato alla politica dalla Società Italiana di Psichiatria Sociale, presieduta dallo stesso dottor De Giorgi, è chiaro: ben vengano misure come il “bonus psicologo”, ma non rappresentano di certo la soluzione.

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