SALENTO – Il risveglio dalla notte più spaventosa dell’anno è nel segno della santità: l’1 Novembre si celebra, infatti, la festa di Ognissanti, una delle ricorrenze più antiche della tradizione cattolica. Nata, con ogni probabilità, nei primi secoli di vita della Chiesa, come festa per ricordare i martiri (coloro, cioè, che hanno sacrificato la propria vita in nome della fede), la solennità inizialmente cadeva la prima domenica dopo la Pentecoste.
In seguito Papa Bonifacio IV nel 610 d.C la spostò al 13 maggio, consacrando il Pantheon di Roma alla Vergine Maria. La sua attuale collocazione si deve a Papa Gregorio IV che, quasi due secoli dopo, nel 835 la istituzionalizzò. A renderla obbligatoria ci pensò, invece, Papa Paolo Sisto nel 1475, ma fu solo con il Concilio Vaticano II, conclusosi nel 1965, che la ricorrenza divenne una festa di precetto nello Stato Italiano.
L’1 Novembre la Chiesa celebra la gloria e l’onore di tutti i Santi, anche di quelli “non canonizzati”, i cui nomi non si trovano nel calendario: quelle persone, cioè, che si sono distinte per le virtù cristiane e che si sono fatti “testimoni” costanti del Vangelo di Cristo in Terra. La festa di Ognissanti viene celebrata anche dalla Chiesa ortodossa e non solo in Italia, ma in tutto il mondo, seppur con tradizioni diverse.
In Austria e Germania, ad esempio, si regalano ai bambini delle paste lievitate intrecciate. In Belgio la festività è conosciuta come “il Giorno dei Crisantemi”, dal nome dei fiori che si portano sulle tombe dei propri cari. In Francia, invece, è consuetudine deporre ghirlande di fiori chiamate “Corone di Ognissanti”.
Giorgia Durante
