BRINDISI – E’ sufficiente ricevere un finanziamento pubblico per ritenere indispensabile una nuova opera stradale? Decisamente no. La pensano in questo modo anche i tantissimi brindisini che stanno evidenziando non poche perplessità in riferimento al cantiere della pista ciclabile in corso di realizzazione in viale Palmiro Togliatti, a cavallo tra i rione Sant’Angelo e Sant’Elia. In pratica, questo è uno dei primi tratti di ciclabile che rientrano in un finanziamento di 600mila euro concesso a Brindisi dal Ministero dell’Ambiente per incentivare la mobilità urbana sostenibile. Peccato, però, che – come evidenziato nei giorni scorsi – a Brindisi non esiste più il servizio di noleggio di biciclette proprio nel momento in cui si fanno altre piste ciclabili.
Ma il problema non è solo questo. Sul viale Palmiro Togliatti, infatti, la necessità di realizzare la pista sulla carreggiata sta determinando un chiaro restringimento della stessa, oltre all’eliminazione di un tratto dell’aiuola centrale che in questo modo diventa pressoché intransitabile. E che dire, poi, dei tanti parcheggi che si perderanno? A lamentarlo sono i residenti della zona ed anche coloro che si recano nel Palazzo di Giustizia e nelle attività commerciali della zona.
Il timore, poi, è riferito anche agli altri cantieri che stanno per aprire i battenti, soprattutto nel quartiere Commenda dove le strade sono già ridotte. Anche in quel caso, pertanto, l’unica soluzione sarà quella di eliminare posti-auto e per tanti sarà un vero e proprio dramma. Certo, a Palazzo di Città si fa riferimento alla necessità di rendere Brindisi una città sempre più europea, ma i problemi del traffico restano tutti a carico dei brindisini e non basterà qualche piccolo tratto di ciclabile per modificare le abitudini di chi da sempre fa uso delle auto per spostarsi.
Ecco perché sarebbe interessante se le prossime scelte fossero illustrate ed accettate anche dai cittadini che poi quelle strade e quelle strutture dovranno utilizzarle.
Mimmo Consales
